In Coena
Domini
L’istituzione
dell’Eucaristia fa parte di un dramma molto più ampio di quello dell’Ultima
Cena
Il peccato dell’uomo consiste nel rifiuto di
Dio, nella ribellione a Lui come Padre, nell’abbandono dell’Alleanza.
I – Il Sacrificio di Gesù Cristo sulla Croce.
Il Figlio incarnandosi offre a Dio Padre sé
stesso, cioè il "Corpo" (natura umana individuale) che gli è stato preparato, per la santificazione dei suoi
fratelli (Eb 10, 5.10)
Nel cap. 9 la Lettera agli ebrei inoltre
- ci presenta Cristo che col suo Sangue versato
sulla Croce accede "una volta per sempre" al Santuario del Cielo,
- e interpreta questo come l’atto di suprema adorazione
obbediente del Figlio primogenito al Padre che ottiene il perdono dei peccati
di noi, figli secondogeniti.
Il sacrifico eterno del Capo sarà perennemente ripresentato nella vita terrena della Chiesa, suo "Corpo" comunitario nello Spirito.
Il sacrifico eterno del Capo sarà perennemente ripresentato nella vita terrena della Chiesa, suo "Corpo" comunitario nello Spirito.
II – Anticipazione profetico-simbolica del
Sacrificio della Croce e istitutiva dell’Eucaristia
Nell’Ultima Cena Gesù dona ai discepoli e a
tutti noi il suo Corpo
Dona anche il suo Sangue:
- per la nuova ed eterna Alleanza
- in remissione dei peccati
E ci comanda di ripetere questo gesto fondativo
in sua memoria annunciando la sua Morte finché Egli ritorni nella Parusia (1Cor
11,26)
Nota. Nella mentalità ebraica la celebrazione della sera appartiene alla
liturgia del giorno seguente. Il fatto che tre tratti del sacrificio (presentazione del Pane-Vino, loro consacrazione e offerta al Padre del Corpo-Sangue) siano celebrati oggi e che la comunione, che è il quarto, sia trasferita al Venerdì è un segno che Eucaristia e Croce devono essere considerati un unico sacrificio.
III – Esecuzione in forma di memoriale
dell’ordine di Cristo nella celebrazione eucaristica: reiterazione sacramentale
della Cena, ma non della Croce
Ogni cristiano deve riconoscere Dio come Padre
ed è chiamato ad offrirgli tutta la sua vita “in unione al Figlio incarnato che
continua ad offrirsi nell’Eucaristia per la salvezza del mondo”. Si realizza
qui l'Alleanza nuova nello Spirito, cioè della Legge scritta nel cuore dei
fedeli (Ger 31,31-35), perché Dio e il suo Popolo "consentiranno nelle
scelte".
La
Chiesa
rende presente e operativo il gesto dell’Ultima Cena in ogni celebrazione nel
banchetto in cui tutti siamo figli del Padre e fratelli in Cristo. Per questo
il Compendio del Catechismo può affermare: L'Eucaristia "è il
sacrificio stesso del Corpo e del Sangue del Signore Gesù, che egli istituì per
perpetuare nei secoli, fino al suo ritorno, il sacrificio della Croce...."
Così nel Sacramento – che è anche dono dello
Spirito Santo - Cristo ci lascia il suo Corpo nella presenza reale.
Nota. Il Concilio di Trento precisa che la presenza del Corpo e Sangue di
Cristo deve essere nell’ordine dei “segni” veri e non soltanto esterni
(Denzinger, nn. 1606 e 1651)
IV - Si può concludere affermando che il Mistero eucaristico è la sintesi della fede-vita ebraico-cristiana
- in quanto atto di adorazione e ringraziamento a Dio, come sintesi dei vari sacrifici del Levitico,
- in quanto ricomposizione del giusto ordine dei rapporti con Dio dell'umanità che si era allontanata col peccato,
- in quanto partecipazione di Cristo come offerente e come offerta, come proclamazione della sua Morte e affermazione della sua presenza come risorto,
- in quanto comunione dei credenti con Dio e fra di loro nello Spirito.
IV - Si può concludere affermando che il Mistero eucaristico è la sintesi della fede-vita ebraico-cristiana
- in quanto atto di adorazione e ringraziamento a Dio, come sintesi dei vari sacrifici del Levitico,
- in quanto ricomposizione del giusto ordine dei rapporti con Dio dell'umanità che si era allontanata col peccato,
- in quanto partecipazione di Cristo come offerente e come offerta, come proclamazione della sua Morte e affermazione della sua presenza come risorto,
- in quanto comunione dei credenti con Dio e fra di loro nello Spirito.
In pratica. La
celebrazione eucaristica, preghiera della Chiesa al Padre in unione a Cristo e
nella comunione dello Spirito, non deve mai ridursi a una festa tra fratelli.
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