domenica 23 settembre 2018

1Cor Lezione VIII



Credo nella risurrezione degli uomini

Il problema del dopo-morte è fondamentale e centrale per ogni uomo che pensa. La filosofia greca classica (Platone) lo risolveva coll’immortalità dell’anima.
Approfittando delle domande, delle critiche e dei falsi entusiasmi dei convertiti di Corinto, san Paolo tratta invece della sorte dei cristiani ponendo due questioni: E’ certa la realtà della risurrezione dei morti? (certe volte chiamando “corpo” l’insieme fisico-psichico dell’uomo)  Come potrà avvenire la risurrezione?

A - Certezza della risurrezione (1Cor 15,1-28)

I - Trattandosi di un argomento essenziale per la fede, san Paolo fa ricorso al fondamento assoluto del Cristianesimo: il mistero pasquale di MORTE-RISURREZIONE di Cristo (1Cor 15,1-11).

E’ il primo “credo” della Chiesa cristiana
Che si può chiamare kérygma (annuncio) , e anche evangelo.
San Paolo inizia con una serie di verbi o espressioni che mostrano la trafila della TRADIZIONE (perché la fede cristiana viene dal di fuori, per “rivelazione” divina):
evangelo da me ricevuto / a voi trasmesso-annunciato / da voi ricevuto / in cui state saldi / per cui ricevete la salvezza / da voi creduto

Le realtà sono due, seguite da altrettante (quasi) conferme (15,3-5):
                                “Vi ho trasmesso

                  che Cristo morì per i nostri peccati *
                             - e che fu sepolto
                e che fu risuscitato il terzo giorno *
                     - e che apparve a Cefa e ai Dodici”.

* “secondo le Scritture” (perché questa conclusione della storia della salvezza era stata implicitamente più volte annunciata già dai credenti ebrei negli scritti dell’Antico testamento)

In 15,6-8 elenca altri testimoni delle apparizioni oltre ai già nominati (che sono i fondamentali)
Attira l’attenzione su altri due illustri capi di chiese, in modo che ne risultino tre:
Pietro (l’unico appartenente ai Dodici, che per Paolo è apostolo dei giudei convertiti) / Giacomo (capo della chiesa madre di Gerusalemme) / Paolo stesso (apostolo, capo unico delle chiese ”ellenistiche” che si richiamavano ad Antiochia).
In 15,11 conclude solennemente: “Sia dunque io sia loro (gli apostoli) così predichiamo e così avete creduto”
In Gal 1,18s; 2,7-9 san Paolo ci tiene a dire che ha consultato ufficialmente gli altri due in momenti importanti per la via della Chiesa nascente.

II – 1) Posto questo fondamento ineliminabile, san Paolo conclude dicendo: se non credete nella risurrezione dei morti avete perso il contatto con la fede cristiana basilare.
“Se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non si dà risurrezione dei morti? Se  non si dà risurrezione dei morti, neanche Cristo è risuscitato. Ma se Cristo non è risuscitato, è vana la nostra predicazione, vana anche la vostra fede” (15, 12-14).
“Se noi abbiamo avuto speranza  in Cristo soltanto per questa vita, siamo i più miserabili di tutti gli uomini” (15,19).
2) Secondo argomento: “Come tutti muoio in Adamo, così tutti saranno vivificati in Cristo” (15, 22).
Questo spunto sarà sviluppato nella seconda sezione.

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