Credo nella
risurrezione degli uomini
Il problema del dopo-morte è
fondamentale e centrale per ogni uomo che pensa. La filosofia greca classica
(Platone) lo risolveva coll’immortalità dell’anima.
Approfittando delle domande, delle
critiche e dei falsi entusiasmi dei convertiti di Corinto, san Paolo tratta
invece della sorte dei cristiani ponendo due questioni: E’ certa la realtà
della risurrezione dei morti? (certe
volte chiamando “corpo” l’insieme fisico-psichico dell’uomo) Come potrà avvenire la risurrezione?
A - Certezza della risurrezione (1Cor 15,1-28)
I - Trattandosi di un argomento
essenziale per la fede, san Paolo fa ricorso al fondamento assoluto del
Cristianesimo: il mistero pasquale di MORTE-RISURREZIONE di Cristo (1Cor
15,1-11).
E’ il primo “credo” della Chiesa cristiana
Che si può chiamare kérygma (annuncio) ,
e anche evangelo.
San Paolo
inizia con una serie di verbi o espressioni che mostrano la trafila della
TRADIZIONE (perché la fede cristiana viene dal di fuori, per
“rivelazione” divina):
evangelo da me ricevuto / a voi
trasmesso-annunciato / da voi ricevuto / in cui state saldi / per cui ricevete
la salvezza / da voi creduto
Le realtà sono due, seguite da
altrettante (quasi) conferme (15,3-5):
“Vi ho trasmesso
che Cristo morì per i nostri
peccati *
- e che fu sepolto
e che fu
risuscitato il terzo giorno *
- e che apparve a Cefa e
ai Dodici”.
* “secondo le Scritture” (perché questa
conclusione della storia della salvezza era stata implicitamente più volte
annunciata già dai credenti ebrei negli scritti dell’Antico testamento)
In 15,6-8 elenca altri testimoni delle
apparizioni oltre ai già nominati (che sono i fondamentali)
Attira l’attenzione su altri due
illustri capi di chiese, in modo che ne risultino tre:
Pietro (l’unico appartenente ai Dodici,
che per Paolo è apostolo dei giudei convertiti) / Giacomo (capo della chiesa
madre di Gerusalemme) / Paolo stesso (apostolo, capo unico delle chiese ”ellenistiche”
che si richiamavano ad Antiochia).
In 15,11 conclude solennemente: “Sia
dunque io sia loro (gli apostoli) così predichiamo e così avete creduto”
In Gal 1,18s; 2,7-9 san Paolo ci tiene
a dire che ha consultato ufficialmente gli altri due in momenti importanti per
la via della Chiesa nascente.
II – 1) Posto questo fondamento
ineliminabile, san Paolo conclude dicendo: se non credete nella risurrezione
dei morti avete perso il contatto con la fede cristiana basilare.
“Se si predica che Cristo è risuscitato
dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non si dà risurrezione dei
morti? Se non si dà risurrezione dei
morti, neanche Cristo è risuscitato. Ma se Cristo non è risuscitato, è vana la
nostra predicazione, vana anche la vostra fede” (15, 12-14).
“Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo i
più miserabili di tutti gli uomini” (15,19).
2) Secondo argomento: “Come tutti muoio
in Adamo, così tutti saranno vivificati in Cristo” (15, 22).
Questo spunto sarà sviluppato nella
seconda sezione.
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