domenica 29 ottobre 2017

Leggere la Bibbia



COME  CAPIRE  LA  BIBBIA ?
Umili suggerimenti pratici per principianti

Anche un uomo di cultura della nostra area geografica “ben intenzionato” capirà poco se leggerà la Bibbia come L’Orlando furioso o I promessi sposi. Immaginiamo allora un operaio che lavora agli altiforni o un ragioniere di banca.
E lo Spirito Santo? Ma Lui non è lì per sostituirsi alla nostra pigrizia o per sconfessare i nostri pregiudizi (magari di cattolici fermi alla qualifica di “tridentini”). Comunque resta vero che la Bibbia va interpretata alla luce di Colui che l’ha ispirata, non ignorando la tradizione della Chiesa e l’aiuto del suo magistero (Concilio Vaticano II).

COS’E’ LA BIBBIA

Non è un’antologia di scritti che si possono dichiarare portatori della Parola di Dio “allo stato puro” (Non tutta l’acqua che piove dal cielo entra nel piccolo canale che serve a irrigare il mio campo). La Parola di Dio vi è “ristretta” nei concetti e nelle parole degli uomini, di diverse culture e di diverse epoche. Teniamo conto che il genio semitico si esprime prevalentemente con simboli, figure, azioni, e quello greco con concetti
Non è un libro di scienze, di storia civile o militare, di antropologia, di sociologia, di economia, di diritto….. Essa è un libro di fede e di morale, di spiritualità e di preghiera, insomma un libro di rivelazione e salvezza
La rivelazione divina è donata secondo modi di comprendere diversi, senza distinzione di “centro o periferia” delle affermazioni     

Prima dei testi scritti si sono sviluppate tradizioni orali diverse. I libri biblici spesso non sono stati composti di getto, in pochi mesi, da un unico autore….
La disposizione dei libri e delle loro parti è molto lontana dall’ordine con cui le varie “chiese” cristiane stampano le proprie edizioni. Questo ci farà evitare di attribuire una priorità “teologica” ai due racconti della creazione in Genesi (AT) o al vangelo secondo Matteo (NT)
Le proposte di teologia o di morale che sottostanno ai vari libri sono spesso opposte alle altre, condizionate  delle concezioni filosofiche, socio-politiche… degli autori umani
L’interpretazione della Bibbia ha subito e subisce uno sviluppo all’interno (vedi la concezione di Dio nell’AT) o al di fuori (vedi la moralità della guerra, o la posizione della donna in alcuni testi paolini, e nella concezione della Chiesa d’oggi).
Coloro che purtroppo ancor oggi seguono la teoria della “dettatura meccanica” o della lettura letteralistica della Bibbia non sanno raccapezzarsi quando trovano contraddizioni, incongruenze, ripetizioni, errori topografici e storici, approvazione di metodi immorali….
Spesso le traduzioni nelle nostre lingue faticano a rispettare completamente il testo originale, essendo da esso lontani alcuni vocaboli e addirittura alcuni concetti (per es. giustizia, anima, azione di Dio sul creato)

UN PICCOLO SUGGERIMENTO DI ESEGESI ED ERMENEUTICA

Guardiamoci dalla fretta del lettore che non sa distinguere il linguaggio o il genere letterario (ciò che l’autore umano dice) dal messaggio o contenuto (ciò che Dio insegna).
Come un lettore della favola di Esopo o Fedro per capire la “morale” deve affrontarne tutto il testo; come il lettore di un libro dell’Eneide deve conoscere la trama di tutto il poema, così nessuno può capire la Bibbia se non conosce il contesto prossimo e remoto.

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