venerdì 16 giugno 2017

Commento alla 1Cor : prime due lezioni

Due brani di Introduzione alla 1Cor
-                                                    - Intestazione: 1,1-3
                                                - Preghiera di ringraziamento: 1,4-9

ANALISI DEL BRANO: La Chiesa nella storia della Salvezza

a)      L’iniziativa di Dio, da cui nasce la Chiesa – Ringraziamento
b)     La chiesa concreta, che vive in un luogo – Molti carismi
c)      La Chiesa nell’attesa della “rivelazione”, o parusia (presenza-venuta) finale, o epifania

Tutto questo è riferibile al Dio dell’AT e NT, che è (Es 34,6):
-          Dio ricco di amore (Grazia, misericordia, bontà)
-          Dio ricco di fedeltà (Verità)
Riassumendo: Dio è Amore (1Gv 4,8.16) fedele

A questa definizione fondamentale si è arrivati attraverso tre gradini:
- la Parola di Dio nell’AT
- la rivelazione di Dio in Gesù Cristo in questa nostra esistenza
- la rivelazione di Dio nella vita eterna

I – Es 33,18-23
Mosè dice a Dio: “Mostrami la tua Gloria” (la tua identità, maestà divina)
Dio risponde: “Non potrai vedere il mio volto”

II – Gv 1,18.14
Dio nessuno l’ha mai visto – Il Figlio incarnato (Cristo) lo ha rivelato
Abbiamo contemplato la sua (del Verbo) Gloria
Pieno di Grazia e di Verità

Gv 14,8s.10s
Mostraci il Padre – Chi ha visto me ha visto il Padre
                (In Giovanni vedere = credere: Gv 20,8)
Io sono nel Padre e il Padre è in me

III – 1Gv 3,2
Fin d’ora siamo figli di Dio - Ma non ci è ancora pienamente rivelato
Quando egli si sarà manifestato, lo vedremo così come egli è

Che si ritrova in 1Cor 13,12
Ora vediamo in modo confuso, in immagine, in uno specchio
Allora vedrò come anch’io sono conosciuto (da Dio)


NELLO SPIRITO SANTO CI E’ RIVELATA LA SAPIENZA SALVIFICA DI DIO

I – Perché la chiesa non può essere divisa? (1Cor 1,10-17)

Nel mondo pagano esistevano “scuole” filosofiche, religiose o miste
Paolo è preoccupato  per le divisioni riscontrate nella comunità (chiesa) di Corinto. Un gruppo di cristiani seguiva un proprio maestro (predicatore fondatore): Paolo, Pietro, Apollo, citando persino Cristo (considerato solo un maestro), tanto da formare come dei partiti, delle sètte. Ognuno aveva (almeno in parte) la sua dottrina, teologia, teoria. Paolo va alla radice dell’incomprensione, chiedendo polemicamente da chi era stato fondato quel gruppo: siete stati battezzati nel nome di Paolo? Addirittura: Cristo è stato crocifisso per salvare solo voi?
Quindi la chiesa essenzialmente non è una “scuola” che sforna discepoli (come poteva pensare l’uomo di cultura greca), ma una comunità di fedeli (“corpo” di Cristo morto e risorto) che porta alla salvezza. L’origine della chiesa cristiana è divina e sacramentale.
Ed esce per la prima volta il concetto di “sapienza”.

II – Sapienza del mondo e sapienza di Dio (1Cor 1,18-31)

La “parola” (per un ebreo “dabar” significa sia l’espressione del pensiero che  l’evento) della Croce:
-          è stoltezza per i non credenti
-          è potenza di Dio per i salvati.
Dio ha dimostrato stolta la sapienza “profana”, e ha dato la grazia della salvezza con la stoltezza dell’annuncio. Perché il Dio cristiano è quello rivelato in Cristo che, nell’Incarnazione e nella Croce, si “svuota e si fa misero” (cfr Fil 2,6-8; vedi B. Maggioni, Il Dio capovolto). Di fatto
-          i giudei chiedono miracoli, e noi predichiamo Cristo crocifisso che per loro è scandalo;
-          i greci cercano sapienza, e noi predichiamo Cristo crocifisso che per loro è stoltezza
Ma Cristo crocifisso è per noi, che siamo “chiamati”, potenza e sapienza di Dio.
Una controprova la trovate in voi stessi: nessuno è una persona che conta, un uomo di riguardo. Perché Dio ci salva con ciò che è ritenuto stolto, debole, disprezzato, che non vale niente.; perché nessuno possa gloriarsi davanti a Dio per essere salvo. “Voi siete in Cristo Gesù”, che è stato fatto da Dio per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione.

III – L’umiltà del semplice strumento che è Paolo (1Cor 2,1-5)

Quando venne a Corinto Paolo presentò il mistero di Dio non coll’eccellenza della parola o della sapienza, ma con debolezza e timore. L’unica sua sapienza fu quella di “Gesù Cristo, e costui crocifisso”; perché si fondò sulla manifestazione e potenza dello Spirito

IV – Fin dall’eternità Dio ha deciso di farci conoscere questa sapienza, dono che abbiamo ricevuto nel Mistero pasqua-pentecostale (1Cor 2,6-16)       

La sapienza di Dio, che è nel mistero, è rimasta nascosta perché Dio l’ha stabilita  prima della creazione per la nostra gloria, in vista del Signore della gloria (il Risorto). Nessun sapiente di questo mondo l’ha conosciuta

Dio ci ha rivelato le sue meraviglie a nostro favore per mezzo dello Spirito, che conosce i misteri di Dio. Così noi che, mossi dallo Spirito, “abbiamo il pensiero di Cristo” ci accostiamo al mistero, che nessun non credente può comprendere.

Nessun commento:

Posta un commento