UNICA LETTURA POSSIBILE DEL NUOVO
TESTAMENTO
Premessa.
Se pensiamo che tutto
l’AT era presentato come “Storia sacra” – mentre non è secondo i concetti
attuali “storia”, né soltanto storia (e i libri profetici, e i sapienziali?) e tantomeno
presentabile come “edificante” – vediamo quanto dobbiamo imparare dai
cosiddetti “fratelli separati” che sono i protestanti e riformati.
Il
cristiano cattolico scarsamente acculturato vissuto nella prima parte del XX
secolo cercava nei vangeli sinottici (e parallelamente negli Atti):
- frasi
sicure e indiscusse pronunciate fisicamente da Gesù e sue azioni fuori del
normale tali da rassicurarsi interiormente e da poter essere raccontate ai
bambini nell’unica catechesi che si presentava allora dalle parrocchie
- un
racconto unico, breve e indiscutibile tale da diventare una vera “vita di
Gesù”.
Si
evitavano come tentazioni al peccato le ipotesi di diversità, contraddizioni,
incongruenze, oppure le posizioni irritanti o squalificanti attribuite a Gesù,
su qualsiasi pagina del libro (vangelo) che per eccellenza è “sicuro”. Esempi: “Chi non odia suo padre….” (Lc 14,26); “Quel giorno e
quell’ora nemmeno il Figlio…..” (Mc 13,32)
Si
pensava che i libri biblici fossero ispirati per dettatura meccanica, parola
per parola.
Si
ritenevano i vangeli sinottici come scritti unitariamente nei brevissimi tempi
susseguenti la morte di Gesù e concepiti come “integratori” del precedente
Si
operavano riduzioni semplicistiche e contro il vero concetto di “Parola di Dio”,
non tenendo conto che.
- “vangelo”
è primariamente quello che intende nelle sue lettere san Paolo
-
circa metà del NT è occupato dalla figura di san Paolo e dalle lettere da lui
scritte o a lui attribuite
- il
NT (come analogamente l’AT) è una serie di libri e libretti che sono resoconti
ecclesiali (prodotti dalla Chiesa apostolica e subapostolica) – scritti in
diverse epoche di “maturazione” (si pensi al IV vangelo) - del messaggio teologico, morale, spirituale
lasciato dalla persona, vita e insegnamento di Gesù il Cristo
- il
fatto dell’esistenza di quattro vangeli canonici ci dice che Cristo ha una
figura polimorfa non completamente contenibile in un singolo libro.
Oggi
dichiariamo Parola di Dio tutti i libri
accolti dalla Chiesa primitiva come da Lui ispirati (come ammessi alla lettura
liturgica ufficiale).
Raccomanderei
lo studio di due numeri della costituzione conciliare Dei verbum:
a)
il numero 19 sulla formazione dei vangeli.
Che, se siamo attenti, vediamo ripercorrere i sentieri indicati da Luca nell’introduzione:
Lc 1,1-4
b)
il numero 7 sulla trasmissione della
Rivelazione. Vedi in altro luogo del mio
blog.
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