martedì 7 marzo 2017

Omelia attualizzata

DOMENICA II DI QUARESIMA “A”

            Alla conclusione del racconto evangelico troviamo un comando di Dio Padre = Ascoltate mio Figlio.
Ma l’uomo moderno, che con la scienza e tecnica è uscito dall’età infantile (non ha più bisogno della badante), rifiuta ogni autorità superiore: “Perché abbiamo bisogno di Dio per capire la grandezza dell’uomo e realizzarla?” Siamo al rifiuto della Religione, della Fede, di Cristo.

Ma guardando all’uomo concreto, alla sua storia, alla sua civiltà culturale, possiamo dire che egli è padrone di se stesso? “Può essere soddisfatto l’uomo di come va il mondo umano (l’umanità) e la sua vita)? Conosce l’uomo ciò che è l’autentica verità sul creato e su se stesso? Si orienta alle scelte che la realizzano? Nei rapporti con gli altri ignora forse i doveri ed esige solo i diritti?”

Dio ci ha dato in dono la ragione. Ma questa luce è spesso insufficiente: è come un faro di automobile nella nebbia di notte. Si mettono in mezzo i progetti di pura fantasia, le nostre insicurezze e passioni.
Allora cerchiamo la luce della fede, ma talvolta troviamo anche qui le tendine che ne oscurano i raggi.

Prendiamo un esempio di un fatto recente che richiede sia una risposta morale che una giuridica: quello del cieco e tetraplegico che  ha deciso di por fine alla sua vita di immenso dolore. La risposta della maggioranza dei mezzi d’informazione sembra fatta apposta per dare….un’informazione confusa: Quattro osservazioni:
1 - Si parte col piede sbagliato se non si distinguono almeno due cose certamente da tenere separate: il suicidio assistito, l’eutanasia
2 – E’ un modo d’ingannare quello di presentare due fronti contrapposti (come partiti!) fra cristiani e non cristiani, magari identificando i primi con lo….stato del Vaticano (degno sempre di critica!) e fingendo d’ignorare che  tra i secondi si ritrovano anche giuristi, pensatori e politici non credenti.
3 - Si intorbidano le acque se si lamenta l’intervento della Chiesa su una questione che attiene anche alla morale; così pure se si mette – ma solo su un aspetto di contorno - la Chiesa di adesso in contrasto con quella del tempo passato
4 - Non si giudica se un’azione è lecita con argomenti di umana compassione. Quindi le autorità della Chiesa hanno concesso nel caso una cerimonia di carità cristiana (liturgia della Parola), ma non hanno giustificato la decisione di morte.

Invece sul “monte alto” risplende sicura la luce divina di Gesù. Dalla “nube” (nell’AT significa: dall’abitazione celeste di Dio) il Padre dichiara personalmente e solennemente due cose:
1 – In Gesù riconosco il mio Figlio amato ed approvato
2 – La vostra salvezza dipende dall’ascolto di questo unico Maestro, che è il nuovo Mosè.
     La conclusione per la nostra vita è di estrema importanza:
-          il Figlio di Dio è intellettualmente incapace di ingannarsi: Lui è la Verità
-     il Rivelatore mandato da Dio è moralmente incapace di ingannarci: Lui è la Vita
A Lui va la nostra sicura adesione di Fede. e di Amore.

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