IL SACERDOTE
Il Sacerdote cattolico è colui che introduce e forma una comunità di
fedeli (Parrocchia) all’insieme di fede-vita cristiana.
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cura il
benessere e il buon comportamento di una comunità secondo la retta ragione e le
leggi civili
-
ha dei
rappresentanti eletti dai cittadini.
Il Sacerdote:
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rappresenta
Cristo nella Parrocchia
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è
mandato dall’autorità ecclesiastica (Vescovo)
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è maestro
di Fede secondo la Bibbia ebraico-cristiana,
interpretata attivamente e dinamicamente nell’alveo della grande tradizione della
Chiesa cattolica.
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è padre
che comunica ai fedeli la vita divina (Grazia)
attraverso i Sacramenti, li guida nella preghiera pubblica (soprattutto la Celebrazione eucaristica)
e li educa alla vita morale, alla preghiera privata e alla spiritualità
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è formatore
alla Carità, specialmente verso i
deboli, poveri, emarginati, ammalati, lontani, non credenti e dubbiosi, privi
di fiducia e di speranza; né dimentica le chiese missionarie e perseguitate
nelle varie regioni del mondo
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è
responsabile dei beni economici della Parrocchia.
Il quadro in cui si concentrano tutti i doni della sua missione è la Celebrazione
eucaristica nel “giorno del Signore” settimanale, dove egli distribuisce la Parola
di Dio perché arrivi anche a chi non crede, e “comunica” ai fedeli il Corpo del Signore perché questi si
prendano cura di chi sta dentro il suo Corpo ecclesiale o anche oltre i confini
visibili; sempre in attesa (Speranza)
del “giorno” in cui il Signore verrà definitivamente.
Il suo compito di guida è
complesso
-
perché deriva
da un incarico assegnato – come attesta tutto il “Nuovo testamento” - da Cristo
stesso al suo inviato (“apostolo”); incarico che, nel linguaggio della Chiesa,
si chiama non “potere”, ma “ministero”, ossia servizio; incarico che non lo
pone al di sopra dei fedeli, ma lo configura come un fratello maggiore
nell’esistenza cristiana
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perché,
salvaguardando la stabilità sull’essenziale, deve essere modulato secondo le
esigenze mutevoli del presente
-
perché
si deve estendere ad ogni parte della missione pastorale senza escluderne
alcuna (eventualmente sottovalutata)
-
perché
riguarda tutte le dimensioni della vita del cristiano
-
perché i
doveri non possono essere imposti ai fedeli, ma solo proposti prima
coll’esempio e poi con la dottrina.
L’impegno è difficile da eseguire senza l’aiuto della Grazia propria
del “ministero” sacerdotale, propiziata da un’intensa vita di preghiera. I fedeli stessi devono
accompagnare con la preghiera l’azione del loro pastore.
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