BREVE RIFLESSIONE
TEOLOGICA SUL MATRIMONIO CRISTIANO
(mistero - scambio - Eucaristia - alleanza - comunione)
(mistero - scambio - Eucaristia - alleanza - comunione)
Con quale
vocabolo san Paolo indica il Matrimonio, che unisce inseparabilmente davanti a
Dio un uomo e una donna? E’ “mystérion”
(che nella Volgata è stato reso con ‘sacramentum’):
“Questo ‘mistero’ è grande: io lo
dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!” (Ef 5,32). Il sacramento è un
regalo che Dio – il cui nome è Amore (1Gv 4,8.16) – ci elargisce per donarci tutto
se stesso. E’ superiore alla nostra inventiva e alle nostre forze richieste per
accoglierlo e realizzarlo.
Partiamo dal
modello supremo realizzato nella Morte-Risurrezione di Cristo, il Mistero pasquale. Avviene lo scambio centrale della storia: il Salvatore si dona
come uomo al Padre per adesione totale alla sua volontà, e a noi per amore
(direzione ascendente); Dio Padre (in direzione discendente) dona al Cristo
uomo morto per noi la sua vita divina, e a noi la sua luce e forza (“verità e
grazia”, come sintetizza il “vangelo spirituale”: Gv 1,17).
La prima
manifestazione nella nostra vita è la Celebrazione eucaristica, che rende presente e
operante il Mistero pasquale di Cristo nel segno di uno “scambio”: la Comunità cristiana
presenta i suoi doni (pane e vino) al Padre; lo Spirito santo opera la
consacrazione delle nostre offerte come dono che il Padre ha fatto a noi (Corpo
e Sangue). Si può notare che lo scambio avviene nel segno dell’ “alleanza”, o
“accordo” (da “ad cor”), che è sempre
stato il banchetto.
Il Matrimonio
riproduce l’alleanza nuziale tra Dio
e il suo Popolo. E nella Nuova Alleanza il Figlio di Dio opera questo facendosi
uomo per amore (è l’Incarnazione: Gv 1), cioè “è nato-dato per noi” (cfr Is
9,5), dando così origine alla vita-storia cristiana; nella Pentecoste (At 2) lo Spirito crea la Chiesa cristiana per amore,
dando origine alla comunità dei figli di Dio in Cristo, “che ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei” (Ef 5,25).
Proviamo a
vedere come queste idee trovano vita nel racconto di ciò che è stato
simbolicamente rivelato a Cana di
Galilea (Gv 2). Dove il vero Sposo è il biblico Messia-Cristo, che è venuto per
inaugurare la “nuova alleanza” di Dio col Popolo nuovo, che è la sua
Chiesa. L’alleanza della nuova comunità messianica diverrà “eterna” come
sposalizio tra l’Agnello e la
Sposa (Ap 21,9) proprio nell’unico Mistero
pasqua-pentecostale.
E’ sufficiente leggere in
filigrana il racconto di quel banchetto (come è utile fare sempre con san
Giovanni) per provare la felice unione in un solo segno di convito, nozze, Alleanza
Antica e Nuova, salvezza cristiana, mistero, sacramento:
v. 3: “Non hanno più vino” dice Maria,
che impersona la rappresentante del Popolo dell’Antica Alleanza (non dice
impersonalmente: “Non c’è più il vino”). Perché il vino nell’AT è segno della
gioia dell’era messianica (che purtroppo, prima di Cristo, fu inutilmente
attesa);
v. 4: “Non è ancora giunta la mia Ora”
dice Gesù per preannunciare la piena salvezza che sarà da lui ottenuta per noi nel
Mistero pasquale (cfr Gv 13,1);
v 5: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”
(cfr Es 19,8; 24,3-7), così interviene con autorità la Madre , in quanto era stata
il “ponte” nell’Incarnazione (Lc 1,35), e diverrà il “ponte” della nascita
della Chiesa di suo Figlio, rappresentata davanti alla Croce da Giovanni,
l’unico discepolo rimasto fedele (Gv 19, 26-27);
vv. 6-7: La sovrabbondanza inutile dell’acqua
sta a significare che la salvezza non viene attraverso le lustrazioni della
liturgia dell’AT, ma attraverso il Sangue-Acqua che scenderà dal costato di
Cristo morto per noi (Gv 19,34);
vv. 9-10: Sarà Cristo che darà in abbondanza
il “vino nuovo”, proprio della nuova Alleanza nel suo Sangue (cfr Lc 22,20);
v. 11: “L’inizio dei ‘segni’ - cioè
miracoli - compiuti da Gesù” portò i discepoli “a credere in lui”. Cioè per
Maria si ebbe a Cana un pre-inizio della fondazione della Chiesa di Cristo, che
si manifesterà nello Spirito a Pentecoste.
Possiamo
quindi dire che il Matrimonio cristiano, come atto e come stato, eleva la comunione perenne e feconda di vita e
d’amore tra un uomo e una donna al livello di Fede e di Grazia; e come
generatore della “chiesa-casa” (cfr Rm 16,5), è
la cellula iniziale della comunità
cristiana.
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