giovedì 22 settembre 2016

Sacramento grande!

BREVE RIFLESSIONE TEOLOGICA SUL MATRIMONIO CRISTIANO
(mistero - scambio - Eucaristia - alleanza - comunione)

Con quale vocabolo san Paolo indica il Matrimonio, che unisce inseparabilmente davanti a Dio un uomo e una donna? E’ “mystérion” (che nella Volgata è stato reso con ‘sacramentum’): “Questo ‘mistero’ è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!” (Ef 5,32). Il sacramento è un regalo che Dio – il cui nome è Amore (1Gv 4,8.16) – ci elargisce per donarci tutto se stesso. E’ superiore alla nostra inventiva e alle nostre forze richieste per accoglierlo e realizzarlo.
Partiamo dal modello supremo realizzato nella Morte-Risurrezione di Cristo, il Mistero pasquale. Avviene lo scambio centrale della storia: il Salvatore si dona come uomo al Padre per adesione totale alla sua volontà, e a noi per amore (direzione ascendente); Dio Padre (in direzione discendente) dona al Cristo uomo morto per noi la sua vita divina, e a noi la sua luce e forza (“verità e grazia”, come sintetizza il “vangelo spirituale”: Gv 1,17).
La prima manifestazione nella nostra vita è la Celebrazione eucaristica, che rende presente e operante il Mistero pasquale di Cristo nel segno di uno “scambio”: la Comunità cristiana presenta i suoi doni (pane e vino) al Padre; lo Spirito santo opera la consacrazione delle nostre offerte come dono che il Padre ha fatto a noi (Corpo e Sangue). Si può notare che lo scambio avviene nel segno dell’ “alleanza”, o “accordo” (da “ad cor”), che è sempre stato il banchetto.
Il Matrimonio riproduce l’alleanza nuziale tra Dio e il suo Popolo. E nella Nuova Alleanza il Figlio di Dio opera questo facendosi uomo per amore (è l’Incarnazione: Gv 1), cioè “è nato-dato per noi” (cfr Is 9,5), dando così origine alla vita-storia cristiana; nella Pentecoste (At 2) lo Spirito crea la Chiesa cristiana per amore, dando origine alla comunità dei figli di Dio in Cristo, “che ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei” (Ef 5,25).
Proviamo a vedere come queste idee trovano vita nel racconto di ciò che è stato simbolicamente rivelato a Cana di Galilea (Gv 2). Dove il vero Sposo è il biblico Messia-Cristo, che è venuto per inaugurare la “nuova alleanza” di Dio col Popolo nuovo, che è la sua Chiesa. L’alleanza della nuova comunità messianica diverrà “eterna” come sposalizio tra l’Agnello e la Sposa (Ap 21,9) proprio nell’unico Mistero pasqua-pentecostale.
E’ sufficiente leggere in filigrana il racconto di quel banchetto (come è utile fare sempre con san Giovanni) per provare la felice unione in un solo segno di convito, nozze, Alleanza Antica e Nuova, salvezza cristiana, mistero, sacramento:
v. 3: “Non hanno più vino” dice Maria, che impersona la rappresentante del Popolo dell’Antica Alleanza (non dice impersonalmente: “Non c’è più il vino”). Perché il vino nell’AT è segno della gioia dell’era messianica (che purtroppo, prima di Cristo, fu inutilmente attesa);
v. 4: “Non è ancora giunta la mia Ora” dice Gesù per preannunciare la piena salvezza che sarà da lui ottenuta per noi nel Mistero pasquale (cfr Gv 13,1);
v 5: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela” (cfr Es 19,8; 24,3-7), così interviene con autorità la Madre, in quanto era stata il “ponte” nell’Incarnazione (Lc 1,35), e diverrà il “ponte” della nascita della Chiesa di suo Figlio, rappresentata davanti alla Croce da Giovanni, l’unico discepolo rimasto fedele (Gv 19, 26-27);
vv. 6-7: La sovrabbondanza inutile dell’acqua sta a significare che la salvezza non viene attraverso le lustrazioni della liturgia dell’AT, ma attraverso il Sangue-Acqua che scenderà dal costato di Cristo morto per noi (Gv 19,34);
vv. 9-10: Sarà Cristo che darà in abbondanza il “vino nuovo”, proprio della nuova Alleanza nel suo Sangue (cfr Lc 22,20);
v. 11: “L’inizio dei ‘segni’ - cioè miracoli - compiuti da Gesù” portò i discepoli “a credere in lui”. Cioè per Maria si ebbe a Cana un pre-inizio della fondazione della Chiesa di Cristo, che si manifesterà nello Spirito a Pentecoste.

Possiamo quindi dire che il Matrimonio cristiano, come atto e come stato, eleva la comunione perenne e feconda di vita e d’amore tra un uomo e una donna al livello di Fede e di Grazia; e come generatore della “chiesa-casa” (cfr Rm 16,5), è la cellula iniziale della comunità cristiana.

Nessun commento:

Posta un commento