Italia anticattolica e anticlericale
Una buona
parte degli italiani ostenta un’insofferenza contro Chiesa e Clero,
rivendicando persino la corrispondente libertà d’insulto, o peggio.
Si organizza
spesso in televisione una virtuale seduta di tribunale, come per esempio col
programma “In onda” (anomala?), animato da due spiritelli (uno titolato abate,
l’altro aspirante rabbino) che sostengono la parte degli “amici” di Giobbe,
aiutati da consimili, con l’opposizione di un accerchiato cattolico, magari
indigesto. Poco tempo fa era di turno la libertà (nome sacro per i
dissacratori!) dei gay di convolare a
coonestate nozze. Ogni tanto usciva dal letargo uno stralunato Luca Fontana che
ostentava un’esagerazione di laicità contro l’invadenza di cardinali e sottospecie,
dei quali si sciorinavano indimostrabili trascorsi subangelici, chiedendosi se
in uno stato sovrano dovevano decidere tutto loro, come se fossimo….prima del
1870 nello Stato della Chiesa! Chiediamoci: se un gruppuscolo di esagitati
pretende di imporre la mordacchia ai molti benpensanti, ma poco loquenti,
cattolici, si può ancora parlare di democrazia?
Altro esempio:
sacro orrore per la proposta del “Giorno della fertilità”, richiamante
l’offerta alla Patria (vocabolo desueto) dei figli per gli otto milioni di
baionette al fine di ottenere in due settimane una vittoria “di regime”; senza
spremere un sacco lacrimale per le oggettive statistiche più infauste sulla
denatalità pubblicate naturalmente dai soliti…. clericali. Con la conseguente diplomatica
“ritirata” di chi ci governa in un iperuranio, che però comincia a perdere la
vernice. A proposito d’identità, da noi si usa la perifrasi “questo Paese” per
evitare l’inconfessabile dichiarazione dell’amor di Patria, essendo Italia nome
applicabile solo alla nazionale di calcio (aveva ragione Carducci: “Itala gente
da le molte vite”).
Se aggiungiamo
che il coniglismo italiano ha teatralmente innescato la miccia alle sue
batterie per reagire alla satira, non dimostrante certo “esprit de finesse”,
del famigerato settimanale francese sul terremoto in Italia con una fatwa senza appello (CorSera: “Un’aggressione
offensiva, Charlie è indifendibile”), rispetto alla metà delle sue…truppe mosse
in disapprovazione del ludibrio perpetrato l’anno precedente in una vignetta contro
tutte le tre religioni monoteistiche, vediamo che è meno rischioso sparare al
gregge cristiano che non all’islamico branco.
Retrocedendo
più oltre, domandiamoci quali argomenti gli anticattolici hanno usato, e
vittoriosamente; nelle loro battaglie. Di solito occultano i veri motivi dietro
temi più significanti per la grande massa. Come nell’aborto procurato: era un
reato (fascista) contro la stirpe, poi contro la morale (cattolica), ora contro
la persona; ostacola la liberazione della donna; è già legalizzato dai paesi
più avanzati; fa sprecare molti soldi a chi voleva praticarlo all’estero.
Quale diagnosi
possiamo avanzare sulla nostra situazione? Non solo abbiamo abbandonato
inorriditi la metafisica classica, ma anche la logica. L’amore della sophia (filosofia) ha ceduto il passo al
pensiero debole, alla cultura liquefatta. Un riscontro pratico si ha dalla
“pubblicità” (che si dovrebbe definire “un oltraggio all’intelligenza”) per es.
delle poltrone che da anni minacciano di fare scadere gli sconti ad ogni
domenica, oppure degli elettrodomestici che “costano poco” perché fanno grazia
di un mezzo euro su un ammontare di qualche centinaio.
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