RIFORMA SEMPRE
IMPELLENTE, O RIDUZIONISMO DEFORMANTE?
Alcuni decenni or sono i teologi
progressisti si opposero con forza alla stesura di una “carta costituzionale”
per la chiesa. Per l’evidente ragione che la costituzione della chiesa è già
scritta nel “vangelo” (inteso come nel linguaggio di Gesù, o nel linguaggio di
san Paolo).
I
-
dove si crede, secondo la rivelazione divina,
-
dove si vive, secondo la volontà divina,
-
dove si chiede e si ottiene la Grazia , secondo la santità
divina,
nell’attesa della venuta del
Regno definitivo della Gloria.
Seguendo questo modello, ispirato
al “Pater noster”, la Chiesa
cristiana diventerà, ma solo conseguentemente, anche
-
l’organismo che aiuta l’uomo e l’umanità ad
auto-realizzarsi secondo un umanesimo verticalmente aperto, lontano
dall’ateismo, agnosticismo e indifferentismo;
-
l’organizzazione che assicura per tutti i popoli
la giustizia sociale, la vera libertà che non si scrolla di dosso alcuna legge
umana e divina, la dignità e lo sviluppo dei singoli e dei gruppi;
-
l’organizzazione politico-scientifica che
salverà il mondo all’autodistruzione;
-
l’ONU che porta la concordia e la pace in tutto
il mondo;
-
l’organizzazione che favorisce la concordia e
comprensione tra le varie chiese e religioni.
Quindi proporre, per correre incontro
ai “desiderata mundi”, come fine principale
l’instaurazione del precedente
schema universale, equivale ad applicare all’umanità malata una terapia che
aggrava il male, avendo licenziato il “medico” universale che è Cristo, per
assoldare ammiccanti ciarlatani, cresciuti alla scuola di un illuminismo senza
Dio personale né religioni rivelate.
Non è necessario ricorrere a
prove filosofiche per vedere che l’
“homo novus” dell’ateismo (o nichilismo), guida di un inesistente progresso
illusionistico senza fine, dopo la rivoluzione dell’illuminismo anticristiano,
è arrivato agli orrori ben conosciuti del sanguinario XX secolo, il quale si
sta espandendo agli inizi dell’ XXI
La conclusione sarebbe
disastrosa:
-
annacquamento del Cristianesimo, o sua riduzione
alla funzione d’inginocchiarsi alla presenza delle richieste di un mondo
post-cristiano (evangelizzazione disgraziatamente negativa!);
-
sarebbe come
dire che, in attesa della beata pace universale portata alla fine dall’uomo, le
religioni (soprattutto la nostra!) terminerebbero la propria funzione
necessariamente transitoria;
-
sarebbe invocare lo “spirito del mondo”, per
giustificare a priori le proprie discutibili scelte, facendolo passare
indebitamente per lo Spirito di Cristo (ma sappiamo che quasi tutti gli eretici
hanno fatto appello proprio a Lui).
E’ utile richiamare due testi del
“discorso del monte”:
-
“Cercate invece anzitutto il Regno di Dio e la
sua ‘giustizia’
(da non ridurre alla concezione
occidentale moderna!) e tutte queste cose vi verranno date in aggiunta” (Mt
6,33)
-
“Entrate per la porta stretta, perché larga è la
porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi
entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e
pochi sono quelli che la trovano!” (Mt 7,13s.)
II
Non sempre il concetto di chiesa
si è distinto per fedeltà al modello sopra esposto. Per esempio, guardando al
secolo di Pontefici che va da Pio IX a Pio XII, l’opinione cattolica comune ha
preso il magistero come se fosse la fonte principale della rivelazione. Anche
oggidì i Pontefici possono essere tentati
di trovare pronta la giustificazione delle loro prese di posizione affidandone
la giustificazione sic et simpliciter alla decisione dello Spirito Santo.
Se, per smania di novità, a un
certo momento vogliamo creare una chiesa che miri solo a corrispondere alle
aspettative della gente, possiamo parlare di “sostituzione” della Chiesa di
Cristo.
Perché la Chiesa di Cristo è già nata
due millenni or sono e vive della rivelazione e grazia comunicate in modo
unico, irripetibile e insuperabile nel “mistero pasquale”; quando è stata
spezzata la linea soteriologica della storia, anticipando l’avvento del mondo
futuro, inserendo nel mondo presente il miracolo della “cellula germinale” della
nuova creazione, della nascita dell’uomo nuovo. A partire dal Battesimo, noi
viviamo nel tempo penultimo prima della fine dei tempi. La rivelazione
definitiva è data tutta nel mistero pasquale; mentre la comprensione conclusiva
si avrà nella storia che culmina con la “parusia” (vedi le idee luminose di O.
Cullmann sulla storia della salvezza)
Se Gesù è il Figlio, non si può trovare se non in Lui la presenza
dell’eschaton. Egli è la Parola
definitiva di Dio. Lo Spirito del Padre e del Figlio è mandato per far
approfondire e attuare l’insegnamento di Cristo (notiamo che ambedue sono detti
Verità: Gv 14,6; 1Gv 5,6).
Facciamo riferimento a testi tra
i più importanti (e spesso trascurati) del NT sul mistero dell’escatologia
cristiana, pervasivo di tutta la teologia:
-
“Il tempo si è fatto breve (…. ) passa la figura
di questo mondo” (1Cor 7,29.31)
-
“Tutte queste cose……sono state scritte per
nostro ammaestramento, di noi a cui è venuta incontro la fine dei tempi” (1Cor
10,11)
-
“Figlioli, è giunta l’ultima ora (….) è l’ultima
ora” (1Gv 2,18)
-
“Dio……ultimamente, in questi giorni, ha parlato
a noi per mezzo del Figlio….” (Eb 1,1s)
- "Quelli che sono stati una volta illuminati.....hanno gustato....i prodigi del mondo futuro" (Eb 6,4s)
- "Quelli che sono stati una volta illuminati.....hanno gustato....i prodigi del mondo futuro" (Eb 6,4s)
-
“Ma il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre
manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà ciò che io vi ho detto” (Gv
14,25)
-
-“Quando verrà lui, lo Spirito della verità
….non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito (…..) prenderà da
quel che è mio e ve lo annuncerà” (Gv
16,13s).
Nessun commento:
Posta un commento