LETTERA PER CHIARIRSI
LE IDEE (se possibile)
Cari
amici,
giorni
or sono avevo sentito "in radio" una frase del papa attualmente
(eccome!) regnante che diceva (riassumendo): Le varie religioni (quindi: non
escluso il Cristianesimo) hanno una loro funzione, ma alla fine ciò cesserà e
tutto confluirà nei valori della comune umanità.
Ho
detto: Forse ero nell'ambiguo periodo del "dormiveglia", e solo poco
dopo cercando in internet ho trovato - tra le intenzioni del glorioso
"Apostolato della Preghiera"! - proprio la seguente simile da lui
emanata (gennaio 2016):
"Confido
in voi - chiede il Papa - per diffondere la mia petizione di questo mese:
perché il dialogo sincero fra uomini e donne di religioni differenti porti
frutti di pace e di giustizia. Molti pensano in modo diverso, sentono in modo
diverso. Cercano Dio o trovano Dio in diversi modi. Alcuni si dicono agnostici,
non sanno se Dio esiste o no. Altri si dichiarano atei. In questa moltitudine
in questa ampia gamma di religioni e assenza di religioni, vi è una sola
certezza: siamo tutti figli di Dio".
"Solo
attraverso il dialogo - prosegue - potremo eliminare l'intolleranza e la
discriminazione".
Nei
miei studi “periferici” mi sono sempre fermato su alcune idee:
-
Voltaire proponeva di
escludere le religioni positive (rivelate) per salvare il tesoro della
tolleranza, che allora non pochi giudicavano debolezza;
-
Comte invocava l'avvento della religione
dell'umanità e addirittura auspicava l’avvento di un “papa positivo” che
eserciterà la sua autorità sulle autorità positive che si occuperanno dello
sviluppo delle industrie e dell’utilizzazione pratica delle scoperte (Système de politique positive);
-
Feuerbach esultava per la fatale
metamorfosi della teologia in antropologia, la quale ultima risulta così privata
dell’essenziale dimensione verticale. Questa metamorfosi in filosofia sarà
parzialmente riesumata nella teoria pan-salvifica del discusso “cristianesimo
anonimo” del gesuita Karl Rahner (con annessa la famosa “svolta antropologica”)[1],
dove impongono i propri parametri strutturali sia la filosofia trascendentale sulla teologia che ne deriva, sia l’esperienza religiosa dei popoli
sulla fede esplicitamente cristiana
Propongo
qui alcune serie di osservazioni:
1. Se
assumiamo “religione” nella sua accezione comune, non troviamo logica
l’etichetta “religione dell’umanità” – accettando così Feuerbach che proclama:
“Homo homini deus est” - in quanto
l’uomo nella religione viene visto in “relazione a” un essere comunque
superiore (non per esempio quando disapprovo la religione del dio denaro).
2. Per
capire la distinzione rahneriana fra teologia trascendentale e categoriale,
possiamo fare ricorso a un esempio di rapporto tra due elementi coordinati, ma di
ordini diversi:
a) Il
terreno agricolo, aperto ad ogni immissione di seme, che rappresenta la
struttura originaria (a priori), nell’ordine della fattibilità
potenziale
b) La
semina dell’agricoltore, riferita ad un particolare seme, che rappresenta il
fatto (a posteriori), nell’ordine della fattualità storica. La
“missione” delle autorità socio-politiche è quella di diffondere la seminagione
nel maggior numero di terreni del pianeta.
Ogni
uomo è quindi creato coll’apertura ad un possibile evento rivelatorio-salvifico
(struttura originaria), mentre l’intervento rivelatorio-salvifico di Dio
è nell’ordine cristico storico e lo Spirito è mandato ad estendere e
approfondire la funzione storica di Cristo (vedi Gv cc. 14-16; Eb 1,1s.)
3. Nella
filosofia trascendentale si parla di tensione dell’uomo verso l’infinito. Ma l’uomo
contemporaneo, autodivinizzatosi, impastato di scienza e tecnica e vaccinato
contro il teismo e la metafisica, è un
“ateo” che non si pone problemi; che dice: “Padre nostro che sei nei cieli.
Restaci. E noi resteremo sulla terra” (Jacques Prévert). Perché Dio è un non
senso, un intralcio inutile
4. Nella
grandiosa costruzione del tedesco Rahner si nota il tormento per il generale
allontanamento da Dio. Egli usa alcuni argomenti non del tutto cogenti per accettare
i due corni del dilemma: volontà salvifica universale e unicità del Salvatore
assoluto. Ma la teologia trascendentale che ne risulta, spogliata dei “paramenti”
indossati per l’occasione, è essenzialmente filosofia trascendentale.
5. Perché
siamo andati incontro a un rischioso parallelo tra Feuerbach e Rahner?
Per
Feuerbach la religione è ingannevole in
quanto frutto dell’immaginazione e delle aspirazioni dell’uomo; la morale
concreta professa un solo comandamento: l’amore dell’uomo (filantropia),.
Pur
con le buone intenzioni di Rahner, questo rimane un tentativo parzialmente
riuscito. Il cristianesimo anonimo è un’ideologia consolatoria che cerca di
sostituire la fede in coloro che non conoscono, o che hanno rifiutato, o che
combattono il Cristo. E la fede resterà sempre un dono. Non parlano i teologi
di “irruzione” quando descrivono gli eventi
rivelatori e salvifici di Dio?
Per
farmi perdonare, ricorderò che gli studiosi di teologia trovano posizioni meno
felici persino nel massimo dottore della Chiesa latina, S. Agostino.
6. Quella
trimurti di filosofi ci può mettere in guardia dallo svuotamento (kenosis) dell’inconfondibile rapporto
con Dio nel Cristianesimo che (ma spero di sbagliarmi) alcune parole di un
“papa laico”, attualmente il capo di stato più osannato nell’universo,
sembrerebbero preconizzare
Sono in dormiveglia, o sono come il vigilante "ramo di
mandorlo" del profeta (Ger 1,11s)? Preghiamo, per noi e per chi ne ha più
di bisogno
Uno
fratello tra di voi.
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APPENDICE
Chi sospettasse che io
esagero, potrebbe leggere questa pubblicità arrivatami da GABRIELLI EDITORI,
San Pietro in Cariano (VR):
John Shelby
Spong - María López Vigil
Roger Lenaers - José María Vigil
OLTRE LE RELIGIONI
Roger Lenaers - José María Vigil
OLTRE LE RELIGIONI
UNA
NUOVA EPOCA PER LA
SPIRITUALITÀ UMANA
prefazione di Marcelo Barros
a cura di Claudia Fanti e Ferdinando Sudati
Il libro raccoglie gli interventi di quattro tra i nomi più prestigiosi, brillanti e amati della nuova teologia di frontiera, accomunati dalla tesi che le religioni così come le conosciamo siano destinate a lasciare spazio a qualcosa di nuovo e non ancora facilmente prevedibile, ma sicuramente aprendo all'insopprimibile dimensione spirituale dell'essere umano un futuro ricco di straordinarie possibilità.
.
[1] Vedi critiche per esempio di De Lubac (che al massimo
accetterebbe l’espressione “cristiani anonimi”) e di von Balthasar; vedi il
documento della CTI, Teologia delle
redenzione, del 20-XI-1994, nn. 30-32. Il volume nel quale Rahner ha
espresso più compiutamente la sua idea è Corso
fondamentale sulla fede, Paoline, Alba 1977 (originale 1976).
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