sabato 6 dicembre 2014

Confronto ecumenico



Cristianesimo di Oriente e di Occidente


Il Cristianesimo è nato in Oriente (OR) e si è quindi diffuso in Occidente (OC). La sua città originaria è Gerusalemme, mentre quella centrale del Cattolicesimo è Roma
La vita cristiana nell’una e nell’altra parte è come una semisfera che concorre a comporre il tutto. Con gli Ortodossi abbiamo in comune: Credo, successione apostolica, Sacramenti
Ci unisce anche la comune fede professata nei concili ecumenici del primo millennio, che assumono come strumento i concetti dalla filosofia classica della Grecia (che geograficamente “sta nel mezzo”).
NB. Quando diciamo Oriente intendiamo qui le chiese calcedonesi (che chiamiamo Ortodosse); mentre sappiamo che esistono le chiese armena, sira, copta, etiopica (che chiamiamo Orientali antiche). Il mondo ortodosso poi fa riferimento a diversi patriarcati: Costantinopoli, Mosca
L’esposizione dialettica può correre il rischio di essere assunta come contrapposizione “controversistica”. Quando qui indicheremo delle distinzioni, teniamo conto che in ogni binomio si tratta di una via preferenziale e non esclusiva dell’altra. In periodo di ecumenismo, abbiamo la sempre maggiore ricerca di una felice osmosi tra i due “contenitori” dell’unica fede (vedi decreto “Unitatis redintegratio” del concilio Vaticano II; enciclica “Ut unum sint” di Giovanni Paolo II)


La persona divina che fa da punto di riferimento:
-         OR. Spirito, cuore della vita diffusa nell’organismo (cfr. fiammelle di fuoco in At 2)
-         OC. Cristo, capo-testa unico (cfr. Pietro che prende la parola e battezza in At 2)

Ministri che guidano la Chiesa:
-         OR. Collegio dei vescovi col Papa (immagine geometrica: cerchio; immagine religiosa: altare della chiesa eucaristica)
-         OC. Papa, vescovo di Roma (immagine geometrica: piramide; immagine religiosa: basilica di S. Pietro)

Chiesa:
-         OR. Communio caritatis, sacramentale (Chiesa koinonìa); parola chiave: servizio (ministerium)
-         OC. Societas perfecta, giuridica (Chiesa laòs); parola chiave: potere (sacra potestas)

Note della Chiesa nel Simbolo niceno-costantinopolitano:
-         OR. Santa e “cattolica” (cioè universale)
-         OC. Una e apostolica (una grande Tradizione)

Pericolo:
-         OR. Sta nella comunione, ed è lo scisma
-         OC. Sta nella professione di fede, ed è l’eresia

Storia cristiana:
-         OR. Visione tragica (vedi Dostoievskij)
-         OC. Dramma alla fine ottimistico (vedi Manzoni)

Vita “religioso-morale” cristiana:
-         OR. Liturgia, nei Sacramenti (mystèria)
-         OC: Obbedienza ai comandamenti

Meta tendenziale del cristiano:
-         OR: Più profonda visione del mondo trascendente
-         OC. Intervento nella vita socio-economica del quotidiano

Salvezza:
-         OR. Salvezza “per” la divinizzazione (theopòiesis); riferimento alla Risurrezione (anàstasis)
-         OC: Salvezza “dal” peccato, con la conversione (metànoia); riferimento alla Croce (stauròs)

Rapporto religioso coll’altro:
-         OR. Esperienza di Dio; vedi la celebrazione “celeste” del Mistero (aula separata dall’iconostasi)
-         OC. Amore dei fratelli; vedi l’incontro comunitario dell’Eucaristia (altare aperto all’aula)

Teologia:
-         OR. Vissuto della mistica, esperienza diretta di Dio (vedi contemplazione delle icone)
-         OC. Esposizione di verità teoretiche, mediante la filosofia (vedi ascolto della Parola di Dio)

Forma della teologia:
-         OR. Apofatica (negativa), che penetra parzialmente nel “mistero” (dono insondabile di Dio)
-         OC. Catafatica, che cerca di comprendere il “messaggio” (verità, rivelazione per idee)
Nota. La filosofia può argomentare sull’esistenza di Dio. Mentre è tradizionale la teologia negativa sulla natura di Dio in quanto essenzialmente superiore all’uomo: Isaia 45,15: “Tu sei un Dio nascosto”; il concilio Lateranese IV (anno 1215) dichiara la “maior dissimilitudo” tra Dio e l’uomo; S. Gregorio Nisseno parla di nube oscura (cfr Siracide 45,5); S. Giovanni della Croce parla di notte oscura; S. Tommaso d’Aquino dice: “Dio è conosciuto come lo Sconosciuto”.


Riportiamo una splendida riflessione del metropolita “orientale”siriano
di Laodicea sul mare (Latakia) Ignazio Hazim

Senza lo Spirito santo, Dio è lontano;
il Cristo rimane nel passato, l’evangelo è lettera morta;
la Chiesa una semplice organizzazione, l’autorità un dominio, la missione una propaganda,
il culto una evocazione e l’agire cristiano una morale da schiavi.

Ma in lui, il cosmo è sollevato e geme per la nascita del Regno,
il Cristo resuscitato è presente, l’evangelo è potenza di vita;
la Chiesa significa la comunione trinitaria, l’autorità è un servizio liberatore, la missione è una Pentecoste, la liturgia è memoriale e anticipazione, l’agire umano è deificato.

OSSERVAZIONE
A ragione la Vulgata, nella sua semplicità, traduce Sal 103 (ebr. 104),30: “Emitte spiritum tuum et creabuntur; et renovabis faciem terrae”.
NB. Questo salmo ha un parallelo nel famoso “Inno al Sole” del faraone Amenòfi IV,  Akhenaton (XIV sec. A. C.), che tentò una non durevole “rivoluzione” monoteistica imponendo il culto del dio Aton, il disco solare.

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