Salvezza nella storia
I
Dio ci rivela sé stesso e il suo
piano per la nostra “salvezza”:
-
nella creazione; e noi dobbiamo rispettare i valori
essenziali della natura in generale e nostra
-
nella sua Parola, verso la quale abbiamo il dovere di
ascolto e di obbedienza.
Dio primariamente agisce come
padre (è Amore), poi come maestro (è Verità).
L’ascolto è distribuito nel
tempo, la visione è immediata (Dio nei nostri confronti non agisce con fretta)
II
La Rivelazione biblica è
-
Parola di Dio (messaggio)
-
nelle diverse parole degli uomini (linguaggio)
Per capire il primo è
necessario passare attraverso il secondo.
Uomo è:
-
un essere limitato (Quidquid recipitur ad modum
recipientis recipitur)
-
un essere storico (che si esprime in diverse lingue, in
diverse culture, in diverse situazioni sociali, religiose e morali)
Ispirazione biblica: non
dettatura meccanica (come pensano i fondamentalisti americani, fra i quali i
TdG).
Bibbia: non è libro di scienze,
né di storia, né di filosofia.
E’ il messaggio della “salvezza
nella storia” (più che ‘storia della salvezza’).
Dio parla non al singolo, ma alla
comunità credente (Israele, Chiesa): da questa il messaggio deve essere
accolto, interpretato, adattato.
I semiti come si esprimono?
- non con concetti filosofici
(non Aristotele!)
- ma con azioni, simboli, racconti,
discorsi, “memoria” liturgica
Nella Bibbia troviamo diverse
teologie, secondo la (lenta!) maturazione dell’umanità e del Popolo che viene
dalla storia.
In Israele, dopo il poema del
clan dei patriarchi, il Popolo passa attraverso almeno queste situazioni: età
tribale, monarchica, dell’esilio, della soggezione politica.
Abbiamo nella Bibbia
-
quattro fonti nel Pentateuco, che nascono come
tradizioni orali.
-
quattro profeti maggiori
-
quattro vangeli
-
quattro sedimentazioni del messaggio paolino.
Il termine che esprime meglio il
soggetto portatore della Rivelazione divina è “profeta”: colui che agisce e
parla (scrive) in nome di Dio. Sono chiamati profeti per esempio Mosè, Cristo, alcuni
‘ministri’ cristiani; inoltre nell’AT si possono classificare alcuni gruppi:
‘profeti’ priori, non scrittori, maggiori e minori.
Gesù Cristo è la Parola (Gv 1,1) definitiva
(Eb 1,1s)
La nostra lettura della Bibbia deve
essere:
-
comunitaria (vedi la liturgia della Parola nella Messa),
per confrontarci;
-
ecumenica (ricomporre il vaso di terracotta spezzato o
incrinato); la Bibbia
non è proprietà esclusiva di alcuna confessione cristiana.
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