Scambio di e-mail tra suor
Cesarina e don Antonio
I ----- Da suor Cesarina
Reverendo
don Antonio,
ho ricevuto
un messaggio in cui si attacca il Papa perchè ha detto che la Vergine Maria è la
prima dei redenti entrata in cielo. Non può essere redenta perchè senza
peccato.
Vorrei che
lei mi scrivesse un pensiero chiaro per rispondere per le rime a chi si
permette di attaccare il Papa. Tante grazie
sr Cesarina
II ----- Da
don Antonio
Rev. Sorella,
mi sembra che il suo interlocutore
faccia fatica, come tanti, a distingue il peccato originale dai peccati
attuali.
Maria SS.ma - come ha definito Pio
IX - è immune dal peccato originale; inoltre la fede cristiana la
chiama "tutta santa" (i greco-orientali: "panaghìa"). Quindi non aveva bisogno di redenzione dai
peccati attuali, personali.
Fino al chiarimento dei teologi
francescani nel 1300, si aveva ritegno (persino san Tommaso!) a chiamarla
Immacolata, perché la redenzione viene da Cristo, dal suo mistero di
incarnazione e soprattutto pasquale. I francescani introdussero il concetto
nuovo di "redenzione preventiva". Quindi Maria è stata redenta
"nel modo più perfetto; in maniera radicale" (Rahner). E' comune
l'espressione "la prima redenta".
Andrebbe precisata l'altra
affermazione ("entrata in cielo"). E' necessario intenderla
"entrata in cielo in anima e corpo" = Assunta.
Forse alla base dell'obiezione c'è
il concetto, purtroppo diffuso tra i super-devoti, della situazione
"sovra-umana" di Maria. Una pia signora in parrocchia rimase stupita
perché avevo detto che tra Dio e Maria c'è una distanza ineliminabile. Quasi
fosse....la quarta persona della Trinità!
Come ricompensa del tempo...che mi
ha fatto perdere (!) le impongo di leggere gli ultimi miei studioli che ho
pubblicato sul blog: contrichristianismus.blogspot.com
DAC
III –---- Da suor Cesarina
Grazie della delucidazione che è
stata accettata dalla persona che mi aveva mandato il messaggio accusando
il Papa di errore teologico.
Di questo e
di ogni altro suo lavoro, la ringrazio.
Con
riconoscenza
sr Cesarina
----------------
Riflessione finale
Molto dipende dalla
priorità che attribuiamo a uno dei due elementi, ugualmente necessari,
di cui si nutre la vita religiosa: fede
(nella Parola di Dio, in una comprensione “intellettuale” della rivelazione,
che è esclusivamente dono divino), o devozione (che manifestiamo nei nostri
rapporti con Dio e coi santi, che sono espressione della nostra “emotività”).
La maggioranza dei
cattolici è stata purtroppo educata a ritenere più importante, per esempio, il messaggio di Fatima rispetto a quello dei
vangeli. Se il concilio Vaticano II avrà avuto completa applicazione si vedrà
nei prossimi decenni dall’importanza riconosciuta alla Parola di Dio
interpretata nella chiesa nel fondare la fede-vita cristiana.
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