Lettura cristologica dell’episodio di
Cana
Si dice spesso che San Giovanni ignora i Vangeli dell’Infanzia e che
non riferisce la
Trasfigurazione, in quanto il suo Gesù è sempre trasfigurato.
Vediamo se il racconto del festino nuziale del cap. 2 (di cui citeremo i
versetti) ci dice qualcosa di diverso.
1. Un banchetto di nozze. Induce due
richiami veterotestamentari: la comunità (banchetto) e il messianismo (nozze,
col vino)
La madre di Gesù. Che appartiene alla
comunità giudaica (e forse alla famiglia-clan degli sposi)
2. I discepoli di Gesù. Una comunità di
qualche elemento che lo segue come un maestro giudaico e predicatore itinerante
3. La madre di
Gesù interviene come una comune donna di casa
Non hanno più vino. Nota nei giudei (nel
sistema religioso) la mancanza di vino (forse simbolo della fede) e la segnala
a Gesù nella confidenza che egli possa risolvere il caso.
Maria sapeva
della messianità e dell’identità divina
di Gesù fin dall’Annunciazione; però non comprendeva appieno il mistero (Lc 2,50)
4. Che vuoi da me, donna? Tieni conto che,
per i giudei, il rapporto che mi lega a te è solo naturale (Cfr. i “testi del
distacco” come Mc 3,31-35; Lc 2,46-50; 8,19-21).
Tu sei la mia madre naturale e come tale non ho alcun dovere verso di te
Non è giunta la mia ora. Non è ancora
venuta l’Ora della Gloria (cfr. 13,1), della Croce-Esaltazione, in cui mi
rivelerò pienamente come Messia e Figlio di Dio. Si deve notare che l’altro
colloquio con la madre avverrà dalla Croce (19,25).
Comincia qui
l’attesa dell’Ora (che viene preannunciata simbolicamente). La piena
rivelazione della mia identità e funzione avverrà col Mistero pasquale (glorificazione); quando tu
sarai madre della comunità nuova
5. Qualsiasi cosa vi dica, fatela. La madre
ribadisce il suo atto di confidenza, questa volta totale. Inizia qui il lungo
cammino della fede di Maria che, impetrando il primo dei sei “segni/opere” di
Gesù (il settimo verrà nell’Ora), si configura come la prima credente (“Beata colei che ha creduto”: Lc 1,45), la
prima appartenente alla comunità nuova
6.
I riti ebraici, molto numerosi e complessi, sono incapaci di soddisfare le
esigenze spirituali del nuovo Popolo di Dio
7.
Riempite di acqua. Gesù decide di
operare il primo miracolo, introduzione alla fede piena del Mistero pasquale
Gesù dà
attuazione al “segno”: di fronte alla molteplicità dei riti purificatori
giudaici, concede, nella situazione pre-pasquale, un’anticipazione della
rivelazione pasquale (il vino migliore) anche di fronte alle autorità giudaiche
(il capo mensa). Cfr. la
Trasfigurazione dei Sinottici, come anticipazione della
Gloria pasquale.
8.
Portatene al capo mensa. Nel quale è
facile vedere il rappresentante delle autorità religioso-rituali del Giudaismo
9s.
Il capo mensa (e quindi il Giudaismo) non si rende conto che si tratta del
segno di un mondo nuovo (vedi in 12,37 la conclusione negativa della prima
parte del vangelo, il “libro dei segni”)
11.
Inizio dei segni. Dichiarazione
solenne sul significato teologico del racconto
Manifestò
nella sua “carne” la sua gloria (vedi
1,14)
“Segno”: manifestazione della
Gloria del Figlio di Dio (cfr. 20,31), come nella Trasfigurazione.
I discepoli credettero in lui.
Da seguaci, divennero veri credenti (la prima comunità dei credenti).
12.
La comunità che si raduna a Cafarnao prefigura quella descritta in At 1,14:
madre e fratelli (che richiamano la provenienza dalla vecchia comunità),
apostoli e alcune donne (la nuova comunità messianica).
Conclusioni
Non si tratta di un Gesù obbediente a Maria (come Lc 2,51 dice del Gesù
“prepasquale”), ma di lui che accoglie il primo segno di fede vera della Madre
naturale.
Benché non riconosciuto dalla maggioranza del popolo, Gesù era Figlio
di Dio anche prima della Pasqua
Ma Maria lo sapeva già (vedi i Vangeli dell’Infanzia).
Si vede come San Giovanni riesprime nel suo linguaggio teologico fortemente
caratterizzato alcuni passi dei Sinottici: il ritrovamento nel Tempio, il
passaggio nel tipo di fede dei discepoli, l’incredulità del popolo, l’iniziale
opposizione della “sua famiglia”, l’Annunciazione, l’elogio della credente, la Trasfigurazione.
Maria è la prima che ha creduto e la prima che ha aperto la strada (Odegitria)
alla piena rivelazione di Gesù.
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