giovedì 16 maggio 2013

Il Pane della vita (A)


IL DISCORSO DEL PANE DELLA VITA (Gv 6)


Nell’estate del ciclo domenicale B per ben cinque domeniche (dalla 17 alla 21) si legge il cap. 6 di Giovanni, uno dei testi più completi e profondi del vangelo “spirituale” (Origene).
Non è la prima volta che affronto, con la dovuta umiltà, questo capolavoro evangelico, suscettibile di molte suddivisioni e molte interpretazioni, ma nessuna di queste è soddisfacente del tutto perché non esaurisce (né può esaurire) il mistero. Uno dei più validi biblisti italiani, B. Maggioni, arriva a parlare di  “denso e ricco discorso, talmente ricco che ci piace paragonarlo a un crocicchio a cui pervengono molte strade, anche troppe”.
Una delle opinioni più diffuse tra gli studiosi è che gli aspetti cristologici e quelli eucaristici possono essere attribuiti a due stadi di composizione depositati in periodi diversi, confluenti però in un’unica mirabile sintesi teologica.
Ritengo che sia molto utile, se non necessario, sottoporre a un lungo esame “sapienziale” tutto il testo, al fine di cogliere l’essenziale raggiungibile e di evitare stucchevoli ripetizioni.


DONO DEL PADRE: GESU’
Incarnazione (Cristologia)
DONO DI GESU’: CARNE-SANGUE
Eucaristia (Sacramentaria)

Ambientazione (luogo e tempo)

Salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli 3 (cfr Mt 5,1)
Era vicina la Pasqua 4…. C’era molta erba 10

Si prepara così la rivelazione di Gesù maestro, Signore della Chiesa e istitutore dell’Eucaristia.

Antefatti

Cammino sulle acque 19
Sono io 20
Moltiplicazione dei pani
Gesti eucaristici  e vocaboli eucaristici 11 e 23
Cfr. la scena di Emmaus (Lc 24)


INTRODUZIONE: 25-34

Quando sei venuto qua? 25
Signore, dacci sempre questo pane 34


                                                                       T E
Cibo che rimane per la vita eterna 27
S I
….e che il FdU vi darà 27

Presentazione del tema: 28-34

Crediate in colui che egli (Dio) ha mandato 29
Il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero
32
Il Pane di Dio è colui (quello) che discende dal cielo e dà la vita al mondo 33



CORPO: 35-59 (due trattazioni parallele)

                                                                       T E
S I
….e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo 51c
Io sono il pane della vita, chi viene a me…fame, chi crede in me…sete 35
(Io) sono disceso dal cielo per fare la volontà di colui che mi ha mandato 38
La volontà di colui…. è che io non perda nulla….ma lo risusciti nell’ultimo giorno 39
La volontà del Padre mio è che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno 40
Io sono il pane disceso dal cielo 41
Venire a me…io lo risusciterò nell’ultimo giorno 44
Chiunque ha ascoltato il Padre viene a me 45
Colui che viene da Dio ha visto il Padre 46
Chi crede ha la vita eterna 47
Io sono il pane della vita 48
Questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia 50
Chi può darci la sua carne da mangiare? 52
Se non mangiate la carne del FdU e non bevete il suo sangue non avrete in voi la vita 53
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno 54
La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda 55
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui 56
                                                                       T E
Io sono il pane vivo disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno….51a-b


Questo è il pane disceso dal cielo; chi mangia questo pane vivrà in eterno 58
S I


Colui che mangia me vivrà per me 57



CONCLUSIONE: 60-71

Reazioni: 60-69

Il FdU salire dove era prima 62
Le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita 63
Venire a me 65
Abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio (Cristo) 69


Chiusura: 70-71

Nota lessicale:
Il verbo “mangiare”, di solito espresso con le forme derivate da esthio, quando lo sottolineo è espresso con trogo. Brown ritiene probabile che la scelta di trogein sia dovuta al “tentativo…di accentuare il realismo”.


Perché due colonne? R. E. Brown mette come titolo alla pericope 51-59: “Duplicato del discorso precedente in cui il pane di vita è ora l’eucaristia”. E introduce il commento così: “In questa sezione il tema eucaristico, che era solo secondario nei vv. 35-40, viene in primo piano e diventa il tema esclusivo”. E poco sotto: “Anche se i versetti in 51-58 sono molto simili a quelli di 35-50, in essi corrono vocaboli nuovi: “mangiare”, “cibo”, “bevanda”, “carne”, “sangue”

Perché quelle frasi da me isolate coll’indicazione TESI? Sono come tre cordoli di ferro che assicurano la stabilità, la coesione e la globalità di tutto l’edificio (Cristologia e Sacramentarla). Naturalmente il v. 51 funge da chiave, da perno centrale, da ponte di passaggio tra le due presentazioni di Cristo.

Breve analisi

Rivelatore e Salvatore è sia il Padre, sia il Figlio dell’uomo (Cfr 14,1: Credete in Dio e credete anche in me)

Le due parole che campeggiano sono “pane” e “vita”
Pane: questo pane, vero, di Dio, della vita, vivente, dal cielo, che discende e che è disceso: Inoltre: che io darò
Vita: vita, vita eterna, data al mondo, per la vita del mondo. Inoltre: verbo “vivere” (o “non morire”) e “risuscitare” (Si tratta, in totale, di una ventina di ricorrenze)
NB. Si può forse tracciare un’analogia : vita eterna sta a “immortalità (athanasia)” e risurrezione sta a “incorruzione (aphtharsia)”. Cfr 1Cor 15,53s

Il dono di Dio: nella prima colonna è “pane”, nella seconda “carne e sangue”
La risposta al dono: nella prima colonna è “credere”, nella seconda “mangiare”.

Conclusioni teologiche

Vita è il vocabolo con cui Giovanni esprime la salvezza.
Sia il Cristo risorto sia quello eucaristico è portatore di vita-salvezza.

Ora Cristo s’incontra nella Fede nel Risorto
 e nel Sacramento pasquale per eccellenza:
praticamente nella Cattedra della Parola e nella Mensa del Pane
con cui il Padre raduna in Cristo la comunità ogni “dies dominica”.

Il Dio, che salvava nell’Antica Alleanza donando la manna,
salva per mezzo di Gesù nel Mistero pasquale,
che rivive nell’Eucaristia
e nella casa dello Spirito che è la Chiesa.

                                                                                                          Sac. Antonio Contri

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