lunedì 21 gennaio 2013

Il sacramento della Fede


SUL BATTESIMO

           
I
Sul metodo dialogico

Non dobbiamo assolutizzare alcuna espressione storica della Fede; perché la comprensione della Fede si fonda sulla Chiesa apostolica (continuità), ma anche cammina nella storia (innovazione).
Quale tono dobbiamo usare nel dialogo coi fratelli cristiani non cattolici, che presentano alcune diversità nei confronti della nostra teologia del Battesimo?
a) Sul confronto coi cristiani orientali, che fanno centro sulla “divinizzazione”.
Non dobbiamo guardare alle divisioni del fratelli nella Fede, ma separati nella sua espressione; noi e loro insieme dobbiamo piuttosto guardare alla fonte unica della Rivelazione, che è contenuta nella Scrittura interpretata dalla Comunità cristiana di ogni tempo, col magistero dei suoi pastori e teologi.
b) Sul confronto coi cristiani “protestanti”, che fanno centro sul riscatto-redenzione.
Lutero – che aveva la caratteristica di isolare una parte di verità e di misconoscere le altre parti (logica dell’aut aut) - aveva dato, probabilmente per certe cristallizzazioni della teologia medievale, un’interpretazione “pessimistica” della situazione dell’uomo peccatore: la sua natura è fondamentalmente corrotta; tanto da negare il libero arbitrio. Il Concilio di Trento ha contrapposto l’affermazione delle altre parti contenute nella grande Tradizione.

II
Sulla “giustificazione”

Nella lettera ai Romani 5,12-21 (e soprattutto nel cap. 7) S. Paolo usa espressioni che a noi paiono fortissime, secondo le quali il peccato abita nell’uomo; il quale può esserne liberato soltanto dalla Grazia di Cristo
Adamo è visto in opposizione al ruolo di Cristo, pur essendo sua “figura” (immagine), con la conseguente contrapposizione tra questi binomi: peccato e grazia, condanna e giustificazione (riammissione del peccatore nel giusto rapporto con Dio), morte e vita “eterna” (cioè divina) ora e nel futuro.
La traduzione latina di Rm 5,12 che aveva in mano S. Agostino (e quindi i padri del Concilio di Trento) non rendeva il senso vero del testo greco, che significa: uno solo ha peccato e perciò tutti muoiono (soprattutto nello spirito) “poiché (non: nel quale) tutti hanno peccato”.
In Rm 8,14-17 dopo aver trattato della vita nello Spirito, si attribuisce a questa Persona divina l’opera della nostra filiazione.

III
Come l’uomo creato da Dio diviene suo figlio

Gen 1,26-27; 5,1; 9,6 parla dell’uomo “creato” da Dio come sua immagine/somiglianza. Si tratta di comunicazione dell’essere, di un rapporto tra differenti: un Essere eterno e assoluto ha dato origine all’essere mortale e razionale (mentre Adamo “genera” altri uomini a lui uguali: 5,3).
Col Battesimo e la Fede Dio “genera” l’uomo come figlio, a uno stato di vita superiore: il Padre ci genera figli per mezzo del Figlio unigenito/primogenito nello Spirito santo; per cui siamo introdotti nella sua vita divina (“eterna”) trinitaria . Vedi Gal 4,4-6.

IV
Sul Battesimo, sacramento della Fede e della conversione

La concezione degli Orientali presenta una teologia battesimale più “positiva” della nostra.
S. Paolo in Rom 6,3-4 afferma che noi siamo “immersi” (battezzati) e persino sepolti nella morte di Cristo, per essere risuscitati a vita nuova. Nella nota a 6,4 la Bibbia di Gerusalemme dà una sintesi dei tre aspetti del Battesimo: simbolismo di morte/risurrezione, lavacro che purifica, nuova nascita, illuminazione (Come si può notare, la liberazione dal peccato è solo uno degli aspetti). Altri aggiungono: incorporazione nella Chiesa, corpo di Cristo. Nota. Autori cattolici sicuri come Louis Bouyer trattano del Battesimo senza accennare al peccato originale.
S: Giovanni in 1, 12-13. 18 dice che noi, in similitudine al Figlio unigenito, siamo generati da Dio. In 3,3-8 parla di nascere dall’alto (o: di nuovo), da acqua e Spirito; al v. 16 dice che il Padre ha dato il suo Figlio unigenito perché noi abbiamo la vita “eterna”, cioè la sua vita.
Il Battesimo cristiano – sul modello della “epifania” seguita a quello di Gesù (voce del Padre che riconosce il Figlio nella presenza dello Spirito) -  un sacramento eminentemente trinitario: Mt 28,19.
Rm 6,4.11 congiunge indissolubilmente il Battesimo alla conversione, cioè al cambiamento di vita (cfr Mt 3,8 per il battesimo di Giovanni).

Nessun commento:

Posta un commento