mercoledì 2 gennaio 2013

Educazione dell'affettività


EDUCAZIONE ALL’AFFETTIVITA’ E SESSUALITA’


E’ obbligatorio premettere un articolato documento della Santa Sede

Selezione stringata di pensieri espressi in un documento composto di 111 numeri, emanato in data 1-XI-1983 dalla Congregazione per l’educazione cattolica: “Orientamenti educativi sull’amore umano. Lineamenti di educazione sessuale”.
Vedi il testo del documento su: www.vatican.va Congregazione per l’educazione Orientamenti educativi

INTRODUZIONE
1 – “La vera educazione deve promuovere la persona umana in vista del suo fine ultimo” (Vaticano II)
5 – La genitalità, orientata alla procreazione, è l’espressione massima sul piano fisico della comunione d’amore dei coniugi, in un contesto di reciproco dono
6 – La sessualità, orientata all’amore, acquista vera qualità umana: maturità affettiva, amore disinteressato
17 – Giov. Paolo II ha indicato la funzione della scuola in armonia coi genitori (servizio di sussidiarietà della scuola)
19 – Non una forma di informazione sessuale avulsa dai principi morali

PARTE I: Principi fondamentali
a)      Concezione cristiana della sessualità
28 – L’uomo storico è inclinato a ridurre la sessualità alla sola esperienza genitale

b)      Educazione sessuale
35 - L’educazione affettivo-sessuale deve considerare la totalità della persona: informazione dell’intelligenza, educazione della volontà, al necessario dominio di sé
36 – Capacità di donazione

PARTE II: Attuazione dell’educazione sessuale
48 – Funzione della famiglia: essa è l’ambiente migliore
49 – Relazione di fiducia e di dialogo coi figli
51 – Collaborazione dei genitori con gli altri educatori
53 – Comunità ecclesiale
54 – Collaborazione all’educazione
56-63 – Catechesi
64-65 – Società civile
66-68 – Mezzi di comunicazione sociale
69 – Scuola. Ha il compito di assistere e completare l’opera dei genitori
70 – Maturazione affettiva dell’alunno
74 – Demandare l’incarico a persone particolarmente adatte
76 – Sussidi didattici

PARTE III: Condizioni e modalità
79-82 – Preparazione degli educatori
83-89 – Metodi e interventi educativi

PARTE IV: Alcune problematiche particolari
94 – L’istinto sessuale può ridursi a genitalità
97 – Maturità e padronanza di sé
98-105 – Deviazioni particolari

CONCLUSIONE
106 – Il silenzio degli educatori non è una norma valida
109 – Informazione e educazione affettivo-sessuale
110 – I vari educatori non devono demandare ad altri il compito.


Alcune precisazioni, aggiunte e consigli suggeriti dall’esperienza educativa

Alcune precisazioni di terminologia:
- sessuale (tutta la sfera personale)/ genitale (capacità riproduttiva)
- informazione (scientifica) / formazione, o educazione (etica)
- madre e padre (meglio che: donna e uomo)
- istinto / pulsione

Presupposto utile
Prima di educare gli altri, dobbiamo essere “educati” noi. Nelle memorie di S. Elena, Napoleone scrisse che l’educazione di un figlio deve cominciare vent’anni prima della sua nascita.

Concezione del sesso
Purtroppo il sesso è stato considerato (anche dalla morale o religione) come un argomento vergognoso, sconveniente, sconcio. Deve essere considerato invece come delicato (sdrucciolevole), sempre in pericolo di farci uscire dalla retta strada, regolabile seguendo un equilibrio ed una sana e diuturna educazione.
Non si tratta di elemento contro la natura né alla morale, ma suscettibile di depravazione ed esercizio violento.
E’ una pulsione (istinto) fondamentale naturale e sacrosanta, ma bisognosa di regole, di raddrizzamenti del timone (deviazioni possibili)
E’ come l’acqua: produce vita e benessere, ma può divenire causa di catastrofe in caso di alluvione o annegamento. E’ come un vaso di cristallo: meraviglioso, ma fragile.

Come trattarne con la persona che si deve “educare” (il “recipiente”)
Non trattarlo con ansia, apprensione e impaccio
L’educatore deve essere sereno, naturale, in quanto ha trovato in se stesso e nei suoi rapporti un equilibrio affettivo e morale.
La malizia non è propria dei bimbi, ma degli adulti male cresciuti. Si tratta piuttosto di una curiosità generata dai contatti con i coetanei dei due sessi.
Malizia, morbosità, squilibrio psicologico e affettivo possono creare danni irreversibili nella psiche delicata di un bambino “recipiente”. Posta la domanda dal bambino, si deve essere preparati e dare entro breve tempo la risposta.
Il recipiente è un essere umano destinato a crescere nel dono prezioso del libero arbitrio, non un animaletto al quale imporre una regola “meccanica”.
Diceva Quintiliano: il discepolo non è un’anfora da riempire, ma una fiaccola da accendere

Chi deve attuare l’educazione sessuale e affettiva? In ordine decrescente: il genitore, l’insegnante (meglio quello di morale o di lettere, che non quello di scienze), il catechista (in mancanza della famiglia, o in sostegno di questa). L’alternativa tragica è la strada, l’intervento di adulti “inquinanti”, la pornografia…

Contenuti e modalità del colloquio
Educazione (formazione), non solo informazione (anatomia e fisiologia); la quale si esercita senza dare un senso (significato orientativo) e senza tradursi in affettività specificamente umana. Si deve usare esattezza scientifica (con linguaggio adatto all’età del recipiente) unita a ragione e riflessione
Educare al senso di meraviglia, poesia, fantasia, ammirazione per la Natura (o meglio: per Dio creatore) che ci ha dato la facoltà di essere strumenti nella trasmissione del dono più grande, che è la vita.
Anche a prescindere dalla religione, ciò che concerne la vita ha in sé l’impronta del sacro (ciò che è superiore all’uomo, originario e misterioso)

Come deve essere condotto il colloquio
Si può partire dal perché i figli assomigliano ai genitori, dal perché “tu” sei figlio del papà e non di un altro
E’ meglio partire da un semplice schema grafico: una cellula zigote formata dall’unione di un seme materno e uno paterno; uno è nel corpo della madre e uno in quello del padre. Il padre è come un seminatore, un piantatore, nel terreno fertile della madre.
La madre lo custodisce e nutre con grande amore per nove mesi.
Far capire che l’uso della genialità è legato naturalmente a precisi termini temporali: quando i genitori si vogliono bene e sono fisio- e psico-logicamente maturi per attuarlo; quando sono in grado di proteggere e educare il figlio, il quale nasce fragile e bisognoso di tutto. Far constatare che nella famiglia tutto va bene quando ognuno vuol bene all’altro. E’ educativo mostrare segni di affetto fra coniugi
Nel caso di educazione cristiana o comunque religiosa, è utile fare riferimenti a Dio che dona la vita come un miracolo del suo amore (e ricordare il Natale di Gesù, “Dio con noi”)
La parola chiave non è sesso, ma amore
Qualche volta il figlio chiede di poter vedere gli organi genitali dell’altro sesso. E’ meglio farlo con un coetaneo, al quale capita (oggi più frequentemente di un tempo) di scoprirsi,  che non con un adulto (il bambino potrebbe essere scioccato e malamente impressionato).
Che dire dei quelle coppie emancipate che girano nudi per la camera da letto? In alcuni ambienti culturali probabilmente va bene così (ne guadagnerebbe la naturalezza del discorso)

E’ opportuno premunire il bambino di fronte a possibili atteggiamenti immorali degli adulti? Si può fare senza drammatizzare (il bambino farebbe fatica a capire). E’ importante educare alla più pura confidenza e sincerità verso i genitori.
Comunque far capire gradualmente che oggi siamo immersi in una società “ammalata” di esaltazione ed esasperazione del sesso. Specialmente i mezzi di comunicazione sociale possono essere spesso dannosi (anche perché vedono nell’attrattiva un facile incentivo al loro guadagno).



















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