lunedì 17 gennaio 2011

Preghiera

SULLA PREGHIERA

I
Introduzione

E’ necessario distinguere la preghiera cristiana da qualsiasi altra. Nella Scrittura è Dio che parla con noi; mentre ogni preghiera è uno slancio verso la divinità (pia elevatio mentis in Deum). La preghiera cristiana, che pure ha un movimento di accoglienza filiale verso Dio, ha un movimento imprescindibile verso il basso: è sempre un dono dello Spirito Santo. Cristiani sono coloro che “invocano il nome del Signore Nostro Gesù Cristo” (1Cor 1,3)
Quando ascoltiamo la Parola, usiamo soprattutto l’intelligenza; quando preghiamo usiamo soprattutto il sentimento, l’affettività. C’è anche una preghiera mistica, che ci mette in contatto diretto e sovrasensibile con Dio (ma è un dono speciale, concesso ad alcuni); la quale può arrivare fino all’estasi
Preghiera è stare alla presenza di Dio, di Cristo; è un incontro nell’amore, un bacio che noi restituiamo a Dio. Nella teologia orientale, lo Spirito Santo riceve anche il nome di “bacio”, in quanto egli è la relazione tra Padre e Figlio fatta persona. E’ quindi illuminante pensare che il medesimo Spirito sta alla base della Scrittura (ispirazione) e insieme della preghiera.

II
La preghiera nella Scrittura

A - Nell’AT è rappresentata in modo particolare dai Salmi (vedi l’introduzione a questo libro nella BG = La Bibbia di Gerusalemme)
I Salmi si dividono in alcune categorie: inni, suppliche collettive e individuali, ringraziamenti, salmi regali, delle ascensioni…
Se rimaniamo disturbati da certe espressioni dure (di odio, di vendetta….), dobbiamo tener conto di almeno due cose: che nell’AT non si è (quasi mai) rivolti a una retribuzione ultraterrena e quindi la partita si chiude quaggiù; che il Popolo, il Re, il giusto hanno valenza messianica: sono rappresentanti e mediatori di YHWH e quindi ogni oltraggio a loro è oltraggio al Signore, la loro difesa è difesa del Signore.

B - Gesù e la preghiera (consiglio di usare la nota della BG a Mt 6,5)
Gesù pregava sempre, con la preghiera propria del Figlio unigenito, ma a noi che siamo figli adottivi ha dato il comando di pregare col “Pater noster”
Secondo i vangeli, la preghiera deve essere umile, fiduciosa, fatta col cuore, insistente (su ciò non insisterà Paolo). Sarà esaudita se fatta con fede e nel nome di Gesù; se chiede cose buone, come lo Spirito, il perdono, il bene dei persecutori, l’avvento del Regno di Dio e la perseveranza finale.

C - Paolo e la preghiera (consiglio di usare la nota della BG a Rm 8,27)
Paolo ci esorta a pregare continuamente; cioè vitalmente, con tuta la nostra vita. Essenziale è dunque orientare esplicitamente a Dio ogni nostra attività.
Cristo è il mediatore della nostra preghiera (“Gesù Cristo è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi”: Rm 8,24; cfr Eb 7,25) e lo Spirito ne è l’ambiente spirituale. Il testo chiave è questo: “Voi avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: Abbà, Padre”; “Non sappiamo come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e Colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi (i cristiani) secondo i disegni di Dio” (Rm 8,15.26s).

III
La preghiera nella vita

Tradizionalmente si indicano quattro motivi della preghiera:
1/ Lode, adorazione
2/ Ringraziamento (in greco: eucharistia)
3/ Impetrazione di benefici, grazie interne ed esterne, spirituali (Gc 1,5: Domandi la sapienza”) e temporali (“Chi tra voi è nel dolore, preghi; chi è nella gioia, canti inni di lode”, “La preghiera fatta con fede salverà il malato”: Gc 5,13.15)
4/ Impetrazione del perdono

La preghiera ha due attuazioni principali:
1/ Individuale: “Entra nella tua camera…in segreto” (Mt 6,5). E’ la preghiera nel cuore, che può essere aiutata anche dalle preghiere contenute nella Scrittura (es. i Salmi), o dalla meditazione di alcuni suoi brani (come nel Rosario, che è preghiera cristologica).
2/ Comunitaria: “Erano perseveranti nelle preghiere” (At 2,42; BG commenta: preghiere guidate dagli apostoli). E’ la preghiera ecclesiale, pubblica, fatta a nome di tutta la Chiesa, specialmente nella Liturgia delle Ore e nella Celebrazione eucaristica, o degli altri Sacramenti.

Non dobbiamo crucciarci per le difficoltà che, specialmente all’inizio del percorso, troviamo nel pregare. Infatti siamo impastati di spirito e materia e siamo portati a ricordare ad ogni istante gli aspetti più secondari della nostra esistenza terrena. Lo spirito di preghiera è un dono che Dio dà ai più semplici. Poi ognuno ha un suo modo preferito, più facile, per pregare.
L’efficacia della preghiera non è in proporzione alla nostra insistenza, ma è riferibile alla presenza dello Spirito che ci fa pregare come figli, mentre Cristo intercede per noi

La preghiera deve essere fatta nell’umiltà; talvolta semplicemente riconoscendo che non siamo capaci di pregare per cinque minuti senza distrarci
Può esser fatta nel silenzio (è conosciuto il caso di quel contadino che in chiesa rispose al Curato d’Ars: Sto qui davanti a Lui, io lo guardo e Lui mi guarda), persino nel silenzio di Dio che sembra non risponderci; oppure facendo partecipare tutto il corpo (come fanno gli ebrei davanti al “Muro della preghiera”, detto comunemente del pianto, a Gerusalemme)
Gli Orientali, nell’esicasmo, hanno una forma speciale di preghiera mistica: la preghiera di Gesù, o del cuore.

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