BATTESIMO DEL SIGNORE
I
Nel Battesimo di Gesù sul Giordano abbiamo una composizione di diversi aspetti: rito penitenziale, apertura dei cieli, Spirito su Gesù, la proclamazione a Figlio.
Ma nella nostra catechesi tradizionale abbiamo presentato una sintesi completa? Fino a qualche tempo fa, si insisteva esclusivamente sul Battesimo come liberazione dai peccati (salvezza “negativa”) trascurando il dono dello Spirito Santo che ci “crea” figli di Dio in Cristo (salvezza “positiva”). Si possono portare due immagini: nel primo caso, il vaccino; nel secondo, l’innesto.
Qualcosa di analogo ci è raccontato in At 19: San Paolo va ad Efeso e vi trova dodici discepoli (che si chiamavano cristiani) i quali, avendo ricevuto solo un “battesimo di conversione” (quello amministrato da Giovanni il Battezzatore), non conoscevano lo Spirito Santo. L’Apostolo li fa battezzare “nel nome del Signore Gesù” e questi ricevono lo Spirito Santo.
La compresenza dei due doni, la remissione dei peccati e l’effusione dello Spirito, è comune al discorso pentecostale di Pietro (At 2,38) e al racconto dell’apparizione del Risorto (Gv 20,22s)
Che differenza c’è fra Battesimo di acqua e nello Spirito? Il Battesimo nello Spirito è l’effusione della Terza Persona fatta dal Cristo risorto nell’unico mistero pasqua-pentecostale. Ed è un’effusione “senza misura” (cfr. Gv 3,34).
II
Per capire in tutta la sua portata il regalo del Battesimo, dobbiamo vedere cos’è salvezza e quindi cominciare col vedere cos’è peccato e cos’è uomo.
1 – L’uomo e il peccato
L’uomo – secondo la rivelazione biblica - è una creatura di Dio, la più alta del creato visibile, che ha ricevuto la possibilità di giungere alla meta ultima, irraggiungibile con le nostre forze naturali, di vivere la vita stessa di Dio (Gen 1,26: “Facciamo l’uomo a nostra immagine”), che
L’uomo è “teodipendente” (dipendente costitutivamente da Dio), non l’Assoluto e l’Illimitato: deve essere salvato dal di fuori (come un bagnante in pericolo estremo salvato dal bagnino!) e inoltre deve essere realizzato non secondo la sua presunzione, ma obbedendo al progetto di Dio. L’uomo moderno emancipato è schiavo delle illusorie ideologie che lo conducono a fare a meno di Dio. E ognuno può vedere le conseguenze di questa falsa autonomia nei danni arrecati all’individuo uomo, alla comunità degli uomini e a tutto il creato.
Il peccato fondamentale dell’uomo consiste – secondo una lettura sapienziale di Gen 3 - nel presumere di raggiungere con le proprie forze la santità di Dio (l’albero del bene e male) e la sua vita piena (l’albero della vita), nell’ostacolare il piano antropologico (cioè sull’uomo) di Dio, nel rifiutare il dono di Dio Salvatore.
2 – La salvezza
L’uomo salvato è pianamente realizzato secondo il suo fine ultimo; il quale ci è rivelato nelle lettere di san Paolo:
a) Col 1: “Dio ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore, per mezzo del quale abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati”; “egli è il primogenito di coloro che risorgono dai morti”
b) Ef 1: “predestinati a essere figli adottivi mediante Gesù Cristo”; “in lui, mediante il suo sangue, abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe, secondo la ricchezza della sua grazia”; “avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo…in attesa della completa redenzione”; (Dio) “ha dato (Gesù Cristo) alla Chiesa come capo su tutte le cose: essa è il corpo di lui…”
3 – Il nostro Battesimo
E’ una riproduzione della morte-sepoltura di Cristo e della vita nuova del Risorto (Rom 6,4; cfr. Tt 3,7); è una successione dal sonno all’illuminazione (Ef 5,14).
Il Battesimo cristiano – che è giustamente considerato “nuova creazione” - ci dà un dono chiamato Grazia; che è partecipazione - solo iniziale in questa esistenza - alla santità e alla vita di Dio; che consiste nel ritornare a Dio in caso di peccato (conversione, specie nel sacramento della Riconciliazione, che è considerato un “secondo Battesimo”) e nella promessa-pegno della gloria nella vita eterna (immortalità per grazia, come insegna spesso la patristica dei primi secoli).
4 – Come possiamo rispondere a “quelli di fuori” che ci chiedono: Perché battezzate i bambini? Quale peccato hanno fatto? Perchè li sottoponete agli esorcismi? Il peccato originale è un vero peccato, benché non sia trasmesso come un “atto”, ma come una “condizione” (vedi L. BOUYER, Breve dizionario teologico, p. 291s). Se poi consideriamo il Battesimo come un dono, facciamo notare che al neonato non si chiede il pentimento, ma gli si può regalare un “dono”.
5 - E gli uomini che non ricevono il Battesimo cristiano? C’è una riflessione teologica – non del tutto nuova - che parla di una misteriosa e “graziosa” partecipazione di tutti al dono dello Spirito di Cristo (che va oltre i confini della Chiesa di Cristo).
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