venerdì 22 ottobre 2010

XXXannoC

XXX DOMENICA AnnoC

Chi siamo noi davanti a Dio? Come dobbiamo presentarci nella preghiera?. Cosa dobbiamo fare per essere buoni cristiani? Possiamo dare giudizi sugli altri?

Abbiamo nel vangelo due modelli diversi.

IL FARISEO

Uomo di preghiera, religioso esemplare, va al Tempio per lodare Dio.

Ma loda se stesso, e critica gli altri. Divide tutto in due settori: l’intera umanità / la sua persona.

Non dice cose false; osserva la Legge morale. Ma non si riconosce peccatore. E’ disapprovato per ciò che gli manca. Pensa di meritare davanti a Dio; pensa che Dio sia in dovere verso di lui.

Due peccati di fondo: superbia davanti a Dio / disprezzo degli altri. Batte non il suo petto, ma quello degli altri.

Per noi:

Gruppi che si credono gli unici cristiani.

L’unica cosa certa è che siamo tutti peccatori. Solo Gesù è “giusto”; noi siamo “giustificati”.

Il “peccato del mondo” (Gv 1,29), cioè il nostro limite fondamentale davanti a Dio: incapacità di “salvarsi” da sé (di raggiungere il fine ultimo).

Salvezza in “New Age”: l’umanità giungerà alla felicità assoluta coi suoi mezzi.

IL PUBBLICANO

Era considerato”pubblico peccatore”. Riconosce di esserlo. Chiede solo la salvezza (il perdono) di Dio. E’ perdonato e approvato da Dio (è nella giusta relazione con Dio).

Non vanta opere buone; non fa opere di penitenza: chiede solo misericordia. Parla con verità, non con umiltà (pelosa).

Dice a Dio S. Agostino: “Il mio merito è la tua misericordia”.

Conclusione

Guai a chi pensa al fariseo: pensiamo a noi!

1/ Abbiamo il perdono, anche prima delle opere riparatorie (vedi Zaccheo:Lc 19), purchè il pentimento sia sincero.

2/ Non siamo salvati dall’osservanza della Legge (anche il servo esegue!), ma dall’amore di Dio, manifestato in Cristo crocifisso (aperti all’amore del Padre). Perché siamo figli.

Il fariseo Paolo: Sono l’ultimo, indegno (1Cor 15). Se parla di “corona”, dice che è data non a chi ha fatto, ma a chi attende con amore. Il Signore mi salverà (seconda lettura: 2Tm).

2 commenti:

  1. Il fariseo parla con Dio convinto di essere in regola con lui e, in questa convinzione, giudica e disprezza gli altri uomini. In realta' il suo dio e' solo una sua proiezione. Se penso a Dio secondo Gesu' e vedo quanta ingiustizia c'e' intorno a me, non posso sentirmi a posto nella mia nicchia di privilegi. E che cosa risponderò' a chi me ne renderà' conto?

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  2. Per fortuna che c'è ancora qualcuno con la voglia di condividere le proprie riflessioni, in ambiti consì complessi...

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