XIV DOMENICA ANNO C
Gesù non è stato mandato a fondare una religione “ex novo”; ma ha portato a compimento quella del suo popolo (Israele).
Non esorta a scandagliare l’animo umano (e ricavare da questo il bene, come faceva Socrate) o a studiare il pensiero dei filosofi sui rapporti uomo/Dio (religione naturale); ma annuncia la verità e la volontà di Dio sull’uomo (religione rivelata). Perché la vera religione non è frutto di una conquista umana (scalata la cielo), ma dono di Dio all’uomo che lo cerca con cuore sincero.
Nel pensiero moderno non si vuol ammettere che l’uomo sia bisognoso di nessun altro essere (nonostante i suoi ripetuti fallimenti nella storia, che va sempre verso il peggio!). Perché parte dell’umanità è sempre più pagana, cioè ex-cristiana (a questo fa pensare Luca, evangelista del mondo pagano, quando parla di mangiare quello che mettono davanti, cioè anche i cibi non consentiti ad un ebreo).
Gesù usa mezzi umani (messaggeri, missionari) per diffondere la sua nuova forma di religione. Perché vuole una risposta umana: Dio onnipotente si adegua alla libertà che egli stesso ha donato all’uomo. Ciò prevede che alcuni gruppi umani non accolgano la proposta del Signore.
Qual è l’annuncio dei missionari? Quello stesso di Gesù: preparare l’avvento del Regno, cioè di una società guidata dalla legge di Dio (a questo fa pensare la consegna della “pace”, che è il primo dono del Messia, portatore del Regno di Dio). Che significa Satana che cade dal cielo? E’ iniziato il confronto con le forze del male e praticamente è già presente sulla terra il Regno di Dio.
La risposta degli interpellati non è facoltativa: si chiede una decisione chiara sulla questione di bene/male. Il nostro rifiuto può portare alla condanna nel giudizio di Dio (vedi Sodoma). La scelta può comportare sacrifici (privarsi anche del non superfluo) ed è urgente (evitare le interminabili salutazioni dell’orientale). Cristo è venuto una sola volta nella storia (come può chiamarci una sola volta nella vita).
L’uomo lontano dallo spirito cristiano potrebbe dire: il Vangelo è fatto per reprimere le migliori forze umane (Nietzsche), per limitare la mia libertà (Sartre). No, è dato per orientare al vero bene la nostra volontà, per liberarci dal male-peccato (che nella Bibbia corrisponde a voler mettersi al posto di Dio).
Ecco perché la prima lettura (ultimo capitolo di Isaia) parla di gioia per Gerusalemme: voi risorgerete perché sarete salvati da una situazione disastrosa (come l’esilio). E’ il medesimo messaggio del vangelo: gli annunciatori devono rallegrarsi per la celeste ricompensa che li aspetta nei cieli.
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