LA CIVILTA’ MODERNA E’ FALLITA?
La civiltà moderna dell’Occidente è fallita? Prendendo lo spunto da due notizie di cronaca proprio di questi giorni, vediamo a quali esiti hanno condotto le due forze culturali che l’hanno interpretata.
L’Illuminismo ha assunto che la Ragione è un assoluto. Il nemico (l’Infame, come diceva Voltaire) era la Rivelazione ebraico-cristiana. La ragione quindi è entrata in collisione con la fede, le superstizioni, la magia, eccetera (tutte cose maliziosamente affastellate insieme).
In questi giorni abbiamo fatto la scoperta che la divinazione sui mondiali (Perché precisare superfluamente “mondiali del gioco del calcio”? Non abbiamo visto scene di isterismo mondiale per quel gioco?) la fa autorevolmente il nobile polpo, cui un telegiornale della Rai ha dedicato un tributo di ben sette minuti. Il percorso a-razionale era già battuto: da almeno trent’anni assistiamo alla rincorsa dell’esoterismo, in sostituzione al “mistero” cristiano; i nostri baldi giovani per ammazzare il tempo (se fosse solo quello!) fanno professione di satanismo. Avendo smarrito i valori della metafisica, ci aggrappiamo alla schiavitù del “quantitativo”, trasformando in tragedia greca un pallone che sbagli di due centimetri il “lume” della porta, o un bolide che manchi per venti millesimi di secondo (caspita, questi sono valori!). Insomma tutto il significante deve essere misurabile, perché l’unica realtà è la materia.
Il Romanticismo ci ha imposto il principio che il Sentimento è un assoluto. Uno dei romanzi più equilibrati non porta il titolo (secondo me, equivocabile) “Va’ dove ti porta il cuore”? (che sembra proprio una clonazione da Qoelet 11,9). Non si dice nella vulgata non-evangelica “Al cuore non si comanda”? Il grande nemico oscurantista (sinonimo di medievale, certo!) è la morale biblica. Il sentimento quindi è entrato in collisione con qualsiasi legge, naturale o rivelata che sia, morale o giuridica che sia. In queste settimane abbiamo fatto la spaventosa constatazione che l’amante maschio (preferisco non chiamarlo “uomo”), cui è preclusa la via del sesso disinibito, provvede ad uccidere l’amante femmina e subito dopo se stesso (con stridulo starnazzare delle “femministe” più arrabbiate). Non si insegna da tutte le cattedre (televisione, stampa, internet…) che l’amore è un assoluto, è un’affermazione di libertà, è incoercibile? La conseguenza è che questo meraviglioso dono divino, l’amore che è anche sessualità, quando non è guidato da una legge, deve essere regolato con la repressione. Non presentiamo in ogni campo la libertà sessuale come un assoluto, come sregolatezza (imitata dalla legge della giungla)?
Alla base di questi insulti alla natura (perché c’è anche la natura umana!) sta il principio dell’assolutezza dell’individuo: che non ha nulla sopra (Dio) e nulla prima di se stesso (natura). Il pensiero, da quando si è staccato dalla “roccia” che è Dio, ha subito una inevitabile degradazione (ben superiore a quella dell’energia) con questi gradini: pensiero razionalistico, positivistico, “debole”, nullo. E il “Nulla” è un dio esigente, tanto da richiedere, in casi estremi, il sacrificio della vita. Dobbiamo tornare a pensare come gli…oscurantisti medievali: di assoluto c’è solo Dio. Quando si erige ad assoluto un’altra realtà si commette il peccato d’idolatria (primo comandamento di Mosè).
POST SCRIPTUM
Dopo l'ecatombe del 24 luglio a Duisburg, mi duole segnalare che il mio discorso sull'amore ha avuto purtroppo una tragica conferma. I mezzi di comunicazione hanno battuto sul tasto scontato della responsabilità del comune e della polizia, evitando "politically" di chiedersi dove porta l'abuso di alcolici, di narcotici, di frastuono e di sesso in quella "Nihilism Parade" mascherata da "Love Parade", e se l'assolutizzare la libertà conduca al sonno della ragione. Un cartello in bella mostra recava il comandamento "Danza o muori".
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