IL PASTO DEL SIGNORE
I - L’Ultima cena è un pasto di addio, in vista e in anticipazione del Sacrificio della Croce : “Voi annunciate la morte del Signore finché egli venga” (1Cor 11,26).
1/ Luca ci dona un’introduzione all’istituzione eucaristica: “Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi prima delle mia passione, perché vi dico: Non la mangerò più finché essa non si compia nel regno di Dio (….) Non berrò più del frutto della vite finché non verrà il regno di Dio” (Lc 22,14-18). “Quello che mi riguarda giunge al suo compimento” (Lc 22,37).
La conclusione della vita di Gesù sarà provocata dal tradimento di uno dei suoi: “Quello che (Giuda) vuoi fare, fallo presto” (Gv 13,27).
2/ Gesù annuncia la sua dipartita: “Ancora per poco sono con voi” (Gv 13,33). “Io me ne vado” (Gv 14,28; 16,5). “Un poco e non mi vedrete più” (Gv 16,16).
II/A – Gesù non ci lascia orfani (Gv 14,18), ma ci lascia se stesso in un “segno” nell’ordine reale (non solo psichico), la sua presenza sacramentale sotto i segni del pane e vino. Il duplice “Fate questo in memoria di me” (1Cor 11,24s) significa in realtà: “Sarò presente con voi e tra di voi nei segni sacramentali del pane e vino trasformati dallo Spirito Santo.
II/B – “Prese il pane…e lo diede loro dicendo: Questo è il mio Corpo che è dato per voi” (Lc 22,19).
Perché il corpo per i semiti è il segno della persona nel mondo, Gesù si dona come cibo del convito sacro.
II/C – “Poi prese un calce, lo diede loro….e disse: Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti” (Mc 14,23s). Il sangue è il segno della vita donata nel sacrificio.
L’Apocalisse è un libro eminentemente cristocentrico e liturgico.
La persona e il sacrificio dell’Agnello pasquale sono bene impressi nell’immagine scultorea del veggente di Patmos: “Vidi in mezzo al trono…un Agnello, in piedi, come immolato” (Ap 5,6). Aggiunge: “Sei stato immolato e hai riscattato per Dio, col tuo sangue, uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione” (Ap 5,9). Qui abbiamo l’immagine del Signore della Chiesa: “L’Agnello che è stato immolato è degno di ricevere potenza…forza, onore, gloria” (Ap 5,12).
III – Il pasto (deipnon) del Signore che celebriamo è reiterazione dell’Ultima cena, sacramento del sacrificio della Croce e anticipazione del banchetto escatologico.
Nella celebrazione eucaristica (convito sacrificale), la Chiesa offre a Dio Padre, nello Spirito Santo, il Cristo incarnato, sacrificato e risuscitato, nei segni reali del suo Corpo e Sangue.
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