RAPPORTI SCIENZA-FEDE
Il problema è di vasta portata, trattando
• del rapporto tra osservazione scientifica e riflessione (credente o non) sui dati
• del rapporto tra scienza e religione
• del confronto tra una visione teistica della realtà e un’altra ateistica o agnostica.
Dovrebbe essere affrontato tenendo ben distinti i suoi vari livelli:
• scienze sperimentali (paleontologia, astronomia….): livello eminentemente analitico
• filosofia (che non sia solo tecnologia o metodologia) delle scienze: livello sintetico razionale
• teologia contemporanea (non quella di un secolo fa…): livello sintetico di fede.
Altro è guardare le tessere sul bancone del mosaicista prima della composizione di un mosaico, e ben altra cosa il mosaico già fatto.
E’ pericoloso lasciarsi ingabbiare in due opposti estremi:
• il positivismo scientistico (oggi in Europa molto diffuso, non solo nell’opinione della plebe, ma purtroppo anche tra chi scrive articoli e libri) che non riconosce se non quello che si vede e si tocca, rifiutando sia la vera filosofia sia l’aggiornata teologia
• il cosiddetto creazionismo (molto lontano da una aggiornata teologia della creazione!) di gruppi estremistici (soprattutto non cattolici) di credenti nordamericani che applicano alla lettera (fondamentalismo) la lettura, che dovrebbe essere “sapienziale”, dei primi capitoli dell’AT
Naturalmente gli autori delle opposte tendenze sono molto esperti nel deformare le idee degli avversari, per il…nobile fine di combatterli meglio.
Per tentare una sintesi risolutiva, si dovrebbe passare attraverso almeno questi approfondimenti:
• esiste nella linea evolutiva – pur nella dispersione di miliardi di viventi che non….sono giunti a buon fine (di qui la risposta “casuale” di Monod) - un qualcosa che può essere chiamato finalismo? Perché è difficile negare la logicità di questa scaletta ascendente: finalismo – ordine – intelligenza ordinatrice – essere personale.
• Il tanto discusso “progetto intelligente” (intelligent design) deve essere inteso a) come un intervento dall’esterno, puntuale e “storico” di un essere trascendente, e quindi divino (concezione “categoriale”, molto in uso presso i pensatori del passato), b) oppure come una “potenzialità”, o tendenzialità che quell’essere divino avrebbe messo nella struttura interna degli esseri viventi (concezione “trascendentale”, oggi sempre più accolta)?
Ancora naturalmente: ognuno deve riconoscere gli errori fatti dai suoi…correligionari nei secoli passati; oggi per es. ogni teologo riconosce che Galileo, scienziato credente, interpretava meglio la Bibbia dei giudici ecclesiastici che lo hanno censurato (o condannato?)
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