La Pasqua è vissuta nell’Eucaristia
La Pasqua, evento genetico del Cristianesimo, non è la festa della primavera, della natura che si risveglia…, e neppure una celebrazione che non incide nella vita cristiana. E’ l’evento della nuova ed eterna Alleanza, del nostro rapporto nuovo e definitivo con Dio in Cristo.
Per capire meglio la Pasqua, affidiamoci alla Bibbia e alla Liturgia.
Già la Pasqua dell’AT si conclude con la celebrazione liturgica dell’Alleanza, in tre atti che troviamo in Es 24,3-8.11b (si veda la splendida nota nella nuova Bibbia di Gerusalemme) dove Mosè:
a) dà lettura del libro dell’Alleanza, “conclusa sulla base di queste parole”
b) fa sacrificare le vittime (“sacrificio di comunione”, cioè di Alleanza) e ne asperge il sangue sull’altare e sul popolo (“sangue dell’Alleanza”)
c) Mosè e i compagni “mangiarono e bevvero”.
Questi tre elementi fondamentali si ritrovano nella vita di Cristo (di cui la Pasqua è il vertice e il compendio):
a) L’insegnamento di Gesù Maestro
b) Lo spargimento del suo “Sangue dell’Alleanza” sulla Croce
c) L’inizio della Chiesa-assemblea nell’ultima Cena (anticipazione della Croce).
Nella celebrazione eucaristica abbiamo la stessa triade:
a) Liturgia della Parola
b) Sacrificio col Sangue effuso (“nuova ed eterna Alleanza”)
c) Distribuzione (“comunione”) del Corpo ai fedeli.
Ma nessun altro fondatore di religioni è risorto! E nessuno ha mai coinvolto tanto profondamente la vita dei suoi seguaci col proprio “evento fondante”.
Nella “cena di addio” Gesù proclamò solennemente davanti a Tommaso (che diventerà il testimone più “solido” della sua Risurrezione): “Io sono la Via, la Verità e la Vita”.
Nella nostra vita cristiana partecipiamo:
a) a Cristo Verità, accettando (“alleanza”) la sua Parola
b) a Cristo Vita, assumendo il nutrimento del sacro Banchetto
c) a Cristo Via, vivendo della vita della sua Chiesa (“Tutti i comandi…noi li eseguiremo”).
Completando la lettura di Es 24,1-2.9-11a, meditiamo sul fatto che “noi-Chiesa” pellegrinante nella nostra storia possiamo salire liturgicamente alla visione-contemplazione (“incontro”) di Dio: “Mosè salì con Aronne (e altri)…: essi videro Dio”.
Il nostro incontro con Dio, se è vero e “sostanzioso”, ci conduce a vivere una vita secondo Dio. La nostra celebrazione della Pasqua ci introduce a vivere definitivamente una vita “da risorti” in Cristo, che “risorto dai morti, non muore più” (Rm 6,9).
La Pasqua è vissuta nell’Eucaristia
La Pasqua, evento genetico del Cristianesimo, non è la festa della primavera, della natura che si risveglia…, e neppure una celebrazione che non incide nella vita cristiana. E’ l’evento della nuova ed eterna Alleanza, del nostro rapporto nuovo e definitivo con Dio in Cristo.
Per capire meglio la Pasqua, affidiamoci alla Bibbia e alla Liturgia.
Già la Pasqua dell’AT si conclude con la celebrazione liturgica dell’Alleanza, in tre atti che troviamo in Es 24,3-8.11b (si veda la splendida nota nella nuova Bibbia di Gerusalemme) dove Mosè:
a) dà lettura del libro dell’Alleanza, “conclusa sulla base di queste parole”
b) fa sacrificare le vittime (“sacrificio di comunione”, cioè di Alleanza) e ne asperge il sangue sull’altare e sul popolo (“sangue dell’Alleanza”)
c) Mosè e i compagni “mangiarono e bevvero”.
Questi tre elementi fondamentali si ritrovano nella vita di Cristo (di cui la Pasqua è il vertice e il compendio):
a) L’insegnamento di Gesù Maestro
b) Lo spargimento del suo “Sangue dell’Alleanza” sulla Croce
c) L’inizio della Chiesa-assemblea nell’ultima Cena (anticipazione della Croce).
Nella celebrazione eucaristica abbiamo la stessa triade:
a) Liturgia della Parola
b) Sacrificio col Sangue effuso (“nuova ed eterna Alleanza”)
c) Distribuzione (“comunione”) del Corpo ai fedeli.
Ma nessun altro fondatore di religioni è risorto! E nessuno ha mai coinvolto tanto profondamente la vita dei suoi seguaci col proprio “evento fondante”.
Nella “cena di addio” Gesù proclamò solennemente davanti a Tommaso (che diventerà il testimone più “solido” della sua Risurrezione): “Io sono la Via, la Verità e la Vita”.
Nella nostra vita cristiana partecipiamo:
a) a Cristo Verità, accettando (“alleanza”) la sua Parola
b) a Cristo Vita, assumendo il nutrimento del sacro Banchetto
c) a Cristo Via, vivendo della vita della sua Chiesa (“Tutti i comandi…noi li eseguiremo”).
Completando la lettura di Es 24,1-2.9-11a, meditiamo sul fatto che “noi-Chiesa” pellegrinante nella nostra storia possiamo salire liturgicamente alla visione-contemplazione (“incontro”) di Dio: “Mosè salì con Aronne (e altri)…: essi videro Dio”.
Il nostro incontro con Dio, se è vero e “sostanzioso”, ci conduce a vivere una vita secondo Dio. La nostra celebrazione della Pasqua ci introduce a vivere definitivamente una vita “da risorti” in Cristo, che “risorto dai morti, non muore più” (Rm 6,9).
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