mercoledì 21 dicembre 2016

Omelia del Natale



CHI DEVE VENIRE NEL NATALE

Dio creatore ha dato all’uomo il compito di realizzarsi completamente, con scelte libere, secondo il progetto da Lui stabilito

Ma siamo costretti a vedere che l’uomo sviluppato, resosi succube di una libertà senza argini, dopo secoli e secoli di progresso nella conoscenza e nelle capacità operative, con le sole sue forze ed energie non si realizza affatto. Non si realizza né come individui né come società umane. Dalla filosofia dell'essere (ontologia) siamo precipitati nella filosofia del nulla (nihilismo).

Due sono gli ostacoli che impediscono la sua realizzazione.
A – Quello che l’AT qualifica come “il peccato”, che è costituito dall’idolatria: adorare altri esseri al posto di Dio, considerati come suoi sostituti, o surrogati. Commettiamo questo peccato considerando scopi adeguati della vita umana: l’accaparramento egoistico del denaro e dei beni materiali, la dominazione dell’altro e degli altri tutti, la ricerca del piacere ad ogni costo e senza alcun limite, facendo degli altri un mezzo con cui godere.
B – Quell’errore dell’uomo di ogni tempo che presume di sostituirsi a Dio (ateismo), di sentirsi un “dio”, dotato di onniscienza (ritenendo di conoscere adeguatamente ogni realtà) e di onnipotenza (sentendosi in grado di ottenere ogni scopo che si vuole)

La considerazione di queste due “malattie” ci dice che esse vanno curate da un medico che giunge dal di fuori: dal vero Dio, che ci ha creati così limitati e così liberi.
A – Nella Bibbia dell’AT Dio propone di inviare una guida, un Redentore, che salvando il Popolo d’Israele dal peccato (cioè dall’adorazione dei surrogati di Dio), diventa il Re messianico (Messia, che dal greco si chiamerà “Cristo”). Nel NT sappiamo che nell’Incarnazione Dio, il Figlio, entra come uomo nella nostra storia, e si chiama Gesù Cristo. Egli compirà l’opera della Redenzione fino a diventare il nostro modello d’uomo, anche nella sofferenza e morte,  nel Mistero pasqua-pentecostale. E’ imperdonabile lacuna quella di fermarci davanti al presepio guardando a un bambino che nasce povero, che non domina come i re messianici dell’AT, quella di vederci il modello di una esemplare famiglia umana. Questo riguarda il “come” è venuto. Ma “chi” è venuto? E’ venuto il Figlio di Dio! Non per coartare la libertà dell'uomo, ma per favorire la sua completa realizzazione.
B – Ma il Cristo è anche il nostro Salvatore, in quanto con la sua Risurrezione e coll’effusione dello Spirito, ci dà i doni della salvezza. Ci dà la conoscenza vera e completa di Dio Padre, di se stesso e del suo Spirito, la conoscenza della realtà, di noi stessi e dei nostri simili (cioè ci dà la Fede). Ci dà la forza (la Grazia) per riuscire a regolare le nostre energie e a volgerle verso il bene, ci dà il regalo di sorreggere la nostra debolezza.

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