CHI DEVE VENIRE NEL NATALE
Dio creatore ha dato all’uomo il
compito di realizzarsi completamente, con scelte libere, secondo il progetto da
Lui stabilito
Ma siamo costretti a vedere che
l’uomo sviluppato, resosi succube di una libertà senza argini, dopo secoli e
secoli di progresso nella conoscenza e nelle capacità operative, con le sole
sue forze ed energie non si realizza affatto. Non si realizza né come individui
né come società umane. Dalla filosofia dell'essere (ontologia) siamo precipitati nella filosofia del nulla (nihilismo).
Due sono gli ostacoli che
impediscono la sua realizzazione.
A – Quello che
l’AT qualifica come “il peccato”, che è costituito dall’idolatria: adorare altri esseri al posto di Dio, considerati come
suoi sostituti, o surrogati. Commettiamo questo peccato considerando scopi
adeguati della vita umana: l’accaparramento egoistico del denaro e dei beni
materiali, la dominazione dell’altro e degli altri tutti, la ricerca del
piacere ad ogni costo e senza alcun limite, facendo degli altri un mezzo con
cui godere.
B –
Quell’errore dell’uomo di ogni tempo che presume di sostituirsi a Dio (ateismo), di sentirsi un “dio”, dotato
di onniscienza (ritenendo di conoscere adeguatamente ogni realtà) e di
onnipotenza (sentendosi in grado di ottenere ogni scopo che si vuole)
La considerazione di queste due
“malattie” ci dice che esse vanno curate da un medico che giunge dal di fuori:
dal vero Dio, che ci ha creati così limitati e così liberi.
A – Nella
Bibbia dell’AT Dio propone di inviare una guida, un Redentore, che salvando il Popolo d’Israele dal peccato (cioè
dall’adorazione dei surrogati di Dio), diventa il Re messianico (Messia, che
dal greco si chiamerà “Cristo”). Nel NT sappiamo che nell’Incarnazione Dio, il
Figlio, entra come uomo nella nostra storia, e si chiama Gesù Cristo. Egli
compirà l’opera della Redenzione fino a diventare il nostro modello d’uomo,
anche nella sofferenza e morte, nel
Mistero pasqua-pentecostale. E’ imperdonabile lacuna quella di fermarci davanti
al presepio guardando a un bambino che nasce povero, che non domina come i re
messianici dell’AT, quella di vederci il modello di una esemplare famiglia
umana. Questo riguarda il “come” è venuto. Ma “chi” è venuto? E’ venuto il Figlio di Dio! Non per coartare la libertà dell'uomo, ma per favorire la sua completa realizzazione.
B – Ma il
Cristo è anche il nostro Salvatore,
in quanto con la sua Risurrezione e coll’effusione dello Spirito, ci dà i doni
della salvezza. Ci dà la conoscenza vera e completa di Dio Padre, di se stesso
e del suo Spirito, la conoscenza della realtà, di noi stessi e dei nostri
simili (cioè ci dà la Fede).
Ci dà la forza (la Grazia)
per riuscire a regolare le nostre energie e a volgerle verso il bene, ci dà il
regalo di sorreggere la nostra debolezza.
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