LA
VITA SENZA FINE
Quando da
bambini frequentavate la “Dottrina”, avete sentito parlare di vita eterna, di
vita dopo la morte dell’uomo. In seguito sono sorte certe difficoltà, che
dipendono
- dall’idea che ci formiamo di Dio
-
dall’idea ci facciamo dell’essere umano: è solo un
animale meglio sviluppato fra gli altri?
-
dall’impossibilità di immaginarci i luoghi e tempi
dell’Aldilà, come immensi contenitori e periodi di tempo come il nostro
Dio, più che definirsi “Essere
perfettissimo”, è un Dio Amore che, come
Padre, si prende cura di noi e ci porta a salvezza in Cristo. Sappiamo che
l’uomo ha una componente che lo specifica ed è lo spirito; sappiamo che
l’inferno non è uno stanzone con molti corpi che ardono, e che i tempi della
purificazione rimangono a noi ignoti
Se vi siete
rivolti ai pensatori, molti dei quali accettano quella verità, ne avete potuto
ricavare solo che la situazione non è impossibile.
Se leggiamo la Bibbia della prima
alleanza, quella scritta in ebraico, vediamo che questa verità si è fatta
strada molto lentamente e con poca evidenza
Solo con la
vicenda (vita, morte, risurrezione) e l’insegnamento (vangelo) di Gesù Cristo
siamo arrivati a determinate certezze, le quali però lasciano adito a ulteriori
domande
Come esempio portiamo la promessa
che Gesù morente ha fatto al ladrone: “Oggi sarai con me in paradiso”; che
significa: vivrai per sempre nella comunione di vita di Dio stesso.
Con san Paolo la Parola di Dio dichiara che la
nostra vita eterna si fonda incrollabilmente sulla Risurrezione di Gesù; senza
della quale la nostra fede è “vuota”
Volete che i
grandi santi siano stati degli illusi? Tra i più recenti accenniamo a Giovanni
XXIII, Padre Pio, a Madre Teresa….E i martiri della fede sarebbero senza alcuna
risposta da parte del Dio giusto e fedele alle sue promesse? La fede è costituita da questi due elementi paralleli: affidarsi a Dio, fidarsi di D io.
Trovano
difficoltà a credere a questo soprattutto coloro che si affidano ciecamente
agli oroscopi, ai maghi, ai guru, alle filosofie dell’Oriente… Diceva
ironicamente Chesterton: chi non vuol credere in Dio si condanna a credere a
tutto.
Ricevere da
Dio il dono di questa verità comporta un cambiamento della nostra vita
cristiana: vivere da risorti, insieme con Cristo risorto. Noi continueremo
nell’Aldilà il rapporto che abbiamo avuto quaggiù con Dio.
Celebriamo ora l’Eucaristia, “medicina
d’immortalità”, sulla quale Gesù nel discorso di Cafarnao ci rivela due cose:
-
che comporta già fin da ora la nostra partecipazione
alla vita divina (che chiama “eterna”)
-
che alla conclusione della storia saremo risuscitati
(cioè la nostra corporeità sarà completamente trasformata, come quella di Gesù
nella Trasfigurazione)
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