Novità nell’insegnamento del papa Francesco
Il nuovo Papa
ha prodotto due documenti importanti:
1. la lettera enciclica “Lumen Fidei”, nella parte preponderante
della quale si può notare - come era stato espressamente dichiarato - lo stile
e il pensiero del predecessore Papa Benedetto; è d’altra parte ipotizzabile che
all’allora prefetto di Congregazione fosse attribuibile una discreta porzione
del testo della parallela enciclica di Papa Giovanni Paolo II “Fides et ratio”;
2. l’esortazione apostolica “Evangelii gaudium”.
La diversità di
enunciati e di enunciazione è attribuibile in primo luogo al fatto che
Ratzinger si rivolgeva ai dotti e ai pastori, Bergoglio si rivolge a tutto il
popolo cristiano. Il primo proviene da una dotta teologia che si confronta,
spesso criticamente, coi fratelli Protestanti e col pensiero post-moderno; il
secondo dalla matrice della sudamericana teologia della liberazione (coi suoi
slanci e difetti), nata nel contesto di ben diverse situazioni socio-politiche
e culturali.
Ma qualche
cattolico è rimasto sconcertato, o almeno perplesso, notando che alcune
frasi del “papa venuto dalla fine del
mondo” sembrano a prima vista meno calibrate e in linea con la tradizione del
magistero.
Ritengo
possano essere utili per avviare una considerazione oggettiva e serena questi
due miei interventi proposti – senza alcuna presunzione di completezza - a due
gruppi diversi. Poiché il servizio dei Pastori corre in parallelo a quello
degli studiosi, nel secondo intervento intendo rispondere a chi vede in tutti i
teologi del mondo dei pericolosi attentatori all’integrità della Fede.
OSSERVAZIONI
1 – Non è fruttuoso vedere la
storia del magistero cattolico come in un imbuto (restringimento verso una
sempre maggiore certezza) che si trova in una lettura a-storica della
raccolta del Denzinger (Vedi un
famoso articolo di Y. Congar)
2 - La fonte unica e mai
esauribile dell’insegnamento cristiano sta nel NT
- interpretato dalla totalità
della chiesa (non solo dai Pastori)
- “ “ delle chiese (non solo dalla Cattolica)
- nella totalità della storia
(non in peridi di definizioni esclusivamente polemiche e apologetiche)
3 - Chi ha occhi per vedere trova
la varietà delle teologie:
- nel NT (si pensi alla varietà
di cristologie nei vangeli canonici)
- nelle comunità cristiane dei
primi secoli
- negli insegnamenti della
gerarchia della chiesa cattolica lungo i secoli
4 - Papa Giovanni Paolo II nell’enciclica Ut unum sint ha auspicato che, per
l’esercizio del primato, si faccia riferimento al primo millennio (prima della
divisione fra Oriente e Occidente: 1054).
5 - E’ strano che San Paolo
scrivesse: “In modo imperfetto noi conosciamo….e profetizziamo. (….). Adesso
noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio….Adesso conosco in modo imperfetto”
(1Cor 13,9.12); mentre il “magistero dei pastori” esige che si creda alle
proprie dichiarazioni solenni con esattezza, fino alle virgole. Chi avrà il
coraggio di dire che un dogma sia più infallibile della Scrittura (dalla quale esso
deve prendere l’avvio)?
Il perché si
trova nel fatto che i semiti per esprimere un’idea usano il linguaggio fattuale
e simbolico, mentre i greci usano concetti astratti e filosofici, di cui sono
impastate le “definizioni”. Ecco perché von Harnack (esagerando) chiedeva di
de-ellenizzare la teologia, sul modello del vangelo.
6 - Alcune decisioni della raccolta del Denzinger
sono state concepite in contesto di forte contrasto con eretici (o presunti
tali), più volte per una diversità di termini (esempio: ousìa, pròsopon, physis; hypòstasis); decisioni che spesso in
questi ultimi decenni saranno ridimensionate dai Papi. Esempio: i contrasti in
Cristologia con le antiche chiese orientali non calcedonesi (quali gli Armeni,
i Copti)
Alcuni dogmi e
decisioni solenni sono derivati da motivi storico-politici, costringendo i “fratelli
separati” ad accettarli per evitare cattive conseguenze. Esempio: l’unione coi
Greci, comprensiva della dottrina del Filioque
e del primato, al concilio ecumenico di Firenze (1439) fu “consigliata” dal
bisogno che essi avevano di essere difesi dall’avanzata dei turchi. Ma gli
aiuti dell’Occidente alla chiesa sorella furono insufficienti; così che da
allora iniziò il declino di Costantinopoli, tanto che pochi anni dopo (1453) con
la capitale cadde l’Impero romano d’Oriente.
Nota finale.
Certe frasi, avulse dal contesto
e per di più lette con occhiali “cattivi”, possono essere oggetto di stupore o
di disagio.
speriamo che bergoglio nomini contri prefetto della congregazione della dottrina liquida...
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